Fermo, emergenza discariche: dopo la Provincia anche l'Ata chiede lo stop

Fermo, emergenza discariche: dopo la Provincia anche l'Ata chiede lo stop
FERMO - Il Fermano dice no ai rifiuti dall’Umbria. Il Comitato dell’Ata (Assemblea territoriale d’ambito) che si è riunito ieri pomeriggio ha condiviso il...

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FERMO - Il Fermano dice no ai rifiuti dall’Umbria. Il Comitato dell’Ata (Assemblea territoriale d’ambito) che si è riunito ieri pomeriggio ha condiviso il parere negativo espresso dalla Provincia. «Quella della Regione è stata una richiesta esplorativa per conoscere lo stato della nostra situazione. La Provincia ha ritenuto opportuno coinvolgere l’Ata per condividere con il territorio la posizione che intendeva esprimere», spiega il vicepresidente Stefano Pompozzi.


Si tratta di una posizione di fatto contraria all’arrivo dei rifiuti organici da trattare prima di far ritorno in Umbria. Cinquemila le tonnellate destinate a Fermo, su un totale di sedicimila. «Dato che nel trattamento stiamo già dando una mano alla provincia di Ancona, far fronte a più emergenze contemporaneamente potrebbe non essere opportuno», continua il vicepresidente commentando la scelta di ieri pomeriggio.

Un caso scoppiato dopo la firma dell’accordo con cui le Marche hanno accettato di aiutare l’Umbria, dove da diversi mesi due degli impianti per il trattamento dei rifiuti non funzionano. La ditta che si occupa della raccolta differenziata ha così dimezzato il servizio, creando una vera e propria emergenza nella regione vicina. La richiesta di aiuto in un primo momento riguardava sia il trattamento che l’abbancamento in discarica, ma l’ok marchigiano è arrivato solo per quanto riguarda il trattamento, per un periodo di sei mesi. Al momento la Regione starebbe quindi facendo una ricognizione per capire quali territori sono in grado di rispondere a questa emergenza. Da qui la richiesta alla Provincia, fermo restando che, trattandosi di un accordo tra Regioni, a decidere sul caso potrebbe essere direttamente il ministero.


«Se la Regione ci chiederà se da subito siamo disposti a trattare questi rifiuti, noi risponderemo di no. Da marzo, quando non arriveranno più quelli da Ancona, se l’emergenza umbra dovesse continuare, potremmo pensare di prenderli», conclude Pompozzi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico