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FERMO - «Se c’è la possibilità di bloccare o sospendere la vendita della Casina delle Rose, a pochi giorni dalla scadenza, lo si faccia e si esamini più a fondo la proposta della Fondazione Italiani, la Casina deve rimanere pubblica»: così il gruppo consiliare della Lega, ieri mattina, a proposito della vendita dell’ex hotel in cima al Girfalco. La questione è nota, la scorsa estate sono stati prorogati i termini della gara di alienazione, con un primo esperimento lo scorso mese di settembre andato deserto, e una nuova proroga, automatica, con scadenza il prossimo lunedì 17 ottobre.
L’attesa
Pochi giorni, o ore se si preferisce, per conoscere se ci sarà un acquirente. Nei giorni scorsi s’è saputo che la Fondazione Italiani aveva fatto una sua proposta, e in merito il gruppo del Carroccio ha presentato un’interrogazione. «Abbiamo preso atto – commenta il capogruppo Lorenzo Giacobbi – della proposta della Fondazione, disponibile a riqualificare l’immobile a costo zero, mantenendo la proprietà pubblica, quindi del Comune, in cambio della possibilità di gestirla per un periodo di tempo per scopi filantropici.
Gli sviluppi
Ma c’è la volontà politica del turistico-ricettivo: «Questa amministrazione punta ad accrescere il turistico-ricettivo, per mantenere le presenze in città. Le finalità della Fondazione sono fuori dagli obiettivi. La ristrutturazione è stata una delle opzioni, ma poi abbiamo deciso per la vendita. Per quanto questa possibilità era stata tentata già due volte dall’allora amministrazione Brambatti, ma anche in quel caso due furono le gare deserte. Quanto alle destinazioni, chiunque in futuro può cambiarle». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico