FERMO - Blitz notturno delle forze dell’ordine a Lido Tre Archi, zona presidiata dalle volanti della questura e le fiamme gialle, controlli a tappeto negli appartamenti...
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Per tanti c’è il reddito di cittadinanza ma la paghetta mensile non permette di condurre lo stile di vita dei ricchi. Le verifiche delle ultime ore fanno capire la direzione intrapresa sul fronte della sicurezza. I controlli non si limitano più alle posizioni di regolarità (o no) sul territorio, si seguono i soldi per trovare chi vive di espedienti, di spaccio e prostituzione.
Il blitz di ieri notte non poteva passare inosservato. Il quartiere fermano è la centrale della droga, da lì parte tutto per arrivare nei Comuni limitrofi della costa e nell’entroterra con collegamenti nel maceratese. L’unità cinofila della Guardia di finanza con gli agenti della polizia di Stato ieri si sono concentrati sulle solite vie più a nord.
Le vie
In particolare su via Piersanti Mattarella negli androni dei palazzi sono state fermate e segnalate diverse persone. In via Marilungo alle dieci di sera è dovuta intervenire un’automedica del 118 con un’ambulanza della Croce Verde per soccorrere un italiano ventisettenne che poi ha rifiutato il ricovero. Qualcuno non ha voluto presentare i documenti agli agenti, cercando in ogni modo di sfuggire ai controlli, dicendo di non ricordare il proprio numero di cellulare, ad esempio. Lo spaccio adesso passa tutto per il cellulare. I residenti osservano alla finestra preoccupati. Dopo la lettera del comitato indirizzata alle istituzioni un’altra ne è stata inviata sempre agli stessi destinatari e a sottoscriverla stavolta sono stati altri inquilini di altri palazzi a rischio. Con il presidio di queste settimane la situazione sembra migliorata ma la preoccupazione della gente è che, finita l’estate, torni tutto come prima, se non peggio. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sta dando i suoi frutti e questo non piace a chi delinque. Gli informatori cominciano a sentirsi addosso le attenzioni dei pusher. Una turista di Milano, in vacanza da giugno nella sua casa a Lido Tre Archi, è tra quelli che hanno sottoscritto la lettera per avere più garanzie e dice: «Dobbiamo blindarci in casa, non possiamo lasciare neanche la bicicletta sull’uscio di casa che te la portano via, stanotte è capitato a un mio conoscente. Ho speso un mucchio di soldi per la porta blindata, vorrei fare le vacanze tranquille e vorrei essere tranquilla quando sono a Milano, invece sono sempre con la paura che qualcuno mi entri nell’appartamento. Ho nipotini di 12 e 13 anni e non li porto più con me qui perché la delinquenza è tanta».
L’impegno
Il comitato dei residenti va avanti con la raccolta firme per il presidio fisso di polizia e pare che, oltre al generale dei carabinieri in pensione, si stiano valutando altre figure che potrebbero essere interessate a fare da tramite tra residenti e istituzioni nel ruolo di delegato alla sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico