Via al bando di gara per il biodigestore di Fermo, pronto un finanziamento da 17,5 milioni

Il comune di Fermo
FERMO - Indetta dalla Sua (stazione unica appaltante) della Provincia la gara per la progettazione e realizzazione del biodigestore, con scadenza della presentazione delle offerte...

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FERMO - Indetta dalla Sua (stazione unica appaltante) della Provincia la gara per la progettazione e realizzazione del biodigestore, con scadenza della presentazione delle offerte al 25 agosto. Nel mese scorso la  Giunta Comunale aveva approvato il progetto definitivo per l’impianto per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici. A dicembre 2022 era stato riconosciuto  un importante e storico finanziamento Pnrr (a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili) al Comune di Fermo e alla Fermo Asite di circa 17 milioni e 500mila euro per realizzare il biodigestore, premiando in questo modo una progettualità  innovativa e funzionale.


Il progetto che ha proposto la Fermo Asite, partecipata dal Comune di Fermo ed affidataria in house di servizi pubblici e di servizi strumentali da parte dell’Ente stesso, oltre che proprietaria e gestore dell’impianto di smaltimento/interramento nell’ambito del Cigru, riguarda un sistema impiantistico complesso, costituito da una sezione di digestione anaerobica dei rifiuti per la produzione di biogas e la sua successiva purificazione per ottenere biometano. I rifiuti destinati a trattamento nel nuovo sito impiantistico saranno costituiti essenzialmente dalla frazione organica per una quantità, ridotta rispetto all’iniziale progetto, di 35mila tonnellate all’anno, in gran parte proveniente dall’ambito dell’Ata 4 della Provincia di Fermo.

A cosa servirà l'impianto

L’impianto servirà a recuperare risorse; produrre energia; ridurre la necessità di discarica. Al pari del gas naturale il biometano può: contribuire alla riduzione dell’emissione di gas serra; essere utilizzato come biocombustibile per veicoli a motore; essere immesso nella rete di distribuzione nazionale; essere trasportato e stoccato per la successiva produzione di energia anche in luoghi molto distanti dal sito produttivo. L’iter che ha portato a questo era iniziato già nel 2018, era culminato nell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale nel dicembre del 2021, preceduto anche da diversi passaggi propedeutici in Commissione Consiliare dialoghi ed incontri con le associazioni ambientaliste, cui era seguita l’autorizzazione ambientale della conferenza dei servizi in Provincia nei primi mesi del 2022.

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Corriere Adriatico