Fermo, Olimpiadi dei saldatori Gli Artigianelli premiano i più bravi

Stefano Luzi premia Lorenzo Tidei
FERMO - E chi l'ha detto che l'aria olimpica si può respirare soltanto in uno stadio o un palazzetto una volta ogni quattro anni? Al Centro di Formazione...

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FERMO - E chi l'ha detto che l'aria olimpica si può respirare soltanto in uno stadio o un palazzetto una volta ogni quattro anni? Al Centro di Formazione Professionale Artigianelli a diventar materia a cinque cerchi è stata la disciplina della saldatura, per la quale da tre anni scolastici consecutivi si organizzano le Olimpiadi.


Ieri mattina il momento delle premiazioni: sul podio più alto il giovane Lorenzo Tidei che ha vinto uno stage all'interno della ditta Tre Elle di Stefano Luzi. Secondo e terzo classificati, Manuel Keci e Gabriel Tomescu, si sono invece aggiudicati un kit di attrezzi del mestiere. A valutare le saldature degli studenti è stato Carmine Mucci del Centrolab di San Benedetto che si è complimentato coi protagonisti per la precisione delle giunzioni effettuate.

"Tempo fa chiesi a degli imprenditori se la saldatura fosse davvero una buona opportunità di lavoro, loro mi hanno dato rassicurazioni e lo confermano assumendo spesso i nostri ex studenti", ha rivelato il responsabile della struttura padre Sante Pessot. E a premiare i vincitori delle Olimpiadi sono stati proprio quegli stessi imprenditori, che raccontando le loro esperienze hanno cercato di stimolare il pubblico in erba.

"Le scuole hanno pari dignità, è la dignità che fa il lavoro, e le aziende funzionano solo grazie a uomini che funzionano", le parole di Luzi, mentre calzante è stato l'esempio di Giuseppe Rotoni della San Marco Costruzioni. "Un saldatore che accomoda una tubatura in una città senza acqua è come il chirurgo che interviene su una persona". "A voi consiglio di rubare il mestiere con gli occhi per accumulare le tecniche. Siate umili- il contributo di Emanuele Liberati della Saltec -, spesso dopo pochi mesi i giovani mi dicono di voler guadagnare di più perché sanno saldare, e invece non si smette mai di imparare". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico