FERMO - Aveva seminato il panico negli ultimi mesi e nelle ultime due settimane la situazione era degenerata. Tre anziani erano stati rapinati la scorsa settimana e negli ultimi...
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Era diventato un danno, inviso alla categoria dei commercianti, agli amministratori di condominio, ai residenti, disprezzato da prostitute e clienti, tanto che le lucciole stavano preparando una sollevazione popolare. Nella notte tra venerdì e sabato aveva aggredito un uomo, si erano sentite le urla della vittima per tutto il condominio. All’alba di domenica aveva derubato un altro uomo, gli aveva sottratto cellulare e portafogli. Lunedì, in una panetteria, aveva distratto la persona dietro al bancone e rubato 50 euro. I carabinieri avevano raccolto le segnalazioni.
Lucciole e transessuali erano pronti alle barricate, esasperati da comportamenti lesivi per tutta la categoria, hanno tirato un sospiro di sollievo e ieri la voce si è sparsa in fretta tra Porto Sant’Elpidio e Lido Tre Archi. La comunicazione ufficiale ha chiuso il cerchio. I carabinieri della stazione di Porto Sant’Elpidio, al comando del maresciallo Corrado Badini, monitoravano gli spostamenti del trans e aspettavano l’occasione propizia per intervenire. Lunedì pomeriggio si è conclusa la brillante operazione dei militari dell’Arma. Il brasiliano è stato scovato in un appartamento che era diventato il suo nascondiglio. Le indagini hanno fatto accertare i gravi reati dei quali si era reso autore dalla fine di aprile. Aveva messo a segno 13 colpi, collezionando una serie di rapine aggravate, scippi, furti con destrezza ai danni di anziani o ignari passanti tra Porto Sant’Elpidio e Lido Tre Archi.
Gli investigatori hanno ascoltato le testimonianze e raccolto i filmati delle telecamere di sorveglianza, acquisito referti medici delle vittime fino ad arrivare a stabilire, senza ombra di dubbio, l’autore dei reati. In alcuni casi era intervenuto il personale della questura di Fermo che aveva raccolto elementi utili alle indagini, informandone la procura di Fermo. Il procuratore Alessandro Pazzaglia e il sostituto Eugenia Sinigallia hanno richiesto l’emissione di un mandato di cattura con custodia cautelare in carcere e il Gip del Tribunale di Fermo Cesare Marziali lo ha concesso per tutti i reati, mediante emissione di decreto immediatamente eseguito. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico