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FALERONE «Siamo un Comune piccolo ma non minore, sempre attento a cogliere le opportunità offerte dai tanti bandi pubblici a cui partecipiamo con progetti interessanti che ci consentono di accedere a contributi e amministrare senza indebitarci con mutui»: è con questa premessa del sindaco Armando Altini che è stato presentato con orgoglio l'eccezionale risultato colto dal Comune di Falerone, secondo a livello nazionale per importo ottenuto pari a 343.204,50 euro (preceduto solo da Treviso che ne ha avuti 350mila), con il bando pubblico della presidenza del consiglio dei ministri.
Il titolo
Il bando era su “Educare in Comune-Relazione e inclusione", nato per contrastare la povertà educativa. Il loro progetto “Emozioni per crescere”, curato dalla progettista Carla Capriotti, prevede iniziative e percorsi educativi-formativi di approfondimento sui temi della crescita attraverso la conoscenza delle emozioni e della relazione positiva con l’altro.
L’orgoglio
«E’ un orgoglio e una grande emozione per noi questo risultato che ci consentirà di sperimentare sul territorio qualcosa di nuovo destinato a cambiare il volto dell’intera comunità educante – sottolinea la vice sindaca Pisana Liberati che ne è stata fautrice insieme all'assessora Teresa Quintozzi -. Il nostro quid in più saranno i partner in questo percorso: la Wega Impresa Sociale per la formazione, la Human Foundation per la valutazione dell’impatto sociale, l’Anfass fermana per l'inclusione, l’associazione Presepio Vivente Falerio Picenus, l’associazione Parco San Paolino e la Comunità di Patrimonio. E il professor Emanuele Frontoni dell’Università di Macerata al quale è delegato il compito di coniugare lo sviluppo delle emozioni con le nuove tecnologie digitali». «In sostanza sono previsti lo sviluppo e la sperimentazione di una nuova piattaforma di interazione remota e di gamification dedicate all’alfabetizzazione emotiva e l’incremento delle competenze necessarie per relazionarsi con gli altri e affrontare i problemi della vita», anticipa Frontoni, in collegamento da remoto, come anche la progettista Capriotti.
La diversità
«Ma non sarà la solita formazione frontale in aula – sottolinea il presidente di Wega, Domenico Baratto - ma una formazione attiva che prevede campi di animazione, teatro terapia, convegni con personalità scientifiche importanti e molto altro. Alla fine misureremo la ricaduta sul territorio di questa sperimentazione e i dati raccolti finiranno in una pubblicazione. Il sogno sarebbe di poter proseguire su questo percorso. Vedremo, ma di certo il seme gettato in questo anno fiorirà nel tempo».
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