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FERMO - «Una grande sciocchezza». Anzi no, «Il prosieguo di una proficua collaborazione». Giornata convulsa, quella di ieri, in Area vasta 4, dopo l’annuncio dell’entrata in campo di sette specialisti per le cure domiciliari Covid. La notizia ha fatto storcere il naso ai medici di medicina generale, che si sono sentiti scavalcati. «È un grave errore, perché non è stato minimamente considerato il grande lavoro svolto dalla medicina territoriale che, curando il 96% dei pazienti Covid a domicilio e contenendo in maniera determinante l’accesso al mondo ospedaliero, ha evitato una catastrofe», rimbrottava ieri mattina il segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Paolo Misericordia.
Cambiare strategia adesso, spiegava il sindacalista, sarebbe un grosso errore, perché «darebbe l’idea che la medicina territoriale non funziona».
«Come abbiamo sempre fatto, in un rapporto proficuo di collaborazione durante tutta l’epidemia, prima di prendere decisioni complesse e sulla base delle relazioni professionali avute con loro», spiega Misericordia. Che non vuole sentire parlare di assunzioni per i medici di medicina generale, come invece proposto dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. «Quello che durante la pandemia non ha funzionato – punta il dito il sindacalista – è il sistema di igiene e sanità pubblica, i servizi specialistici e il pronto soccorso. Tre ambiti caratterizzati da forti dipendenze lavorative». Misericordia si dice, invece, soddisfatto per i risultati ottenuti dalla campagna vaccinale. Almeno per la parte di competenza dei medici di famiglia.
«Nel Fermano – spiega –, abbiamo somministrato un quarto delle dosi di tutte le Marche, pur avendo un decimo dei medici della regione». Ma tira le orecchie a qualche collega che «non ha fatto fino in fondo il proprio dovere, soprattutto all’inizio». Intanto ieri, la Don Dino Mancini di Fermo è rimasta aperta tutto il giorno per le vaccinazioni dei non prenotati. In 328 si sono presentati nel centro vaccinale di viale Trento. Mentre domani aprono le prenotazioni per le terze dosi degli ultraottantenni, ieri, nel Fermano s’è registrato un solo nuovo contagio. Scendono anche i ricoverati positivi all’ospedale Murri. Ieri erano dieci: nove in Malattie infettive e uno in Terapia intensiva. In quarantena, sempre ieri, c’erano 278 persone, di cui 19 sintomatiche.
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Corriere Adriatico