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FERMO - Sono tornati in piazza, tamburini e sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta. Per un assaggio di quello che, si spera, potrà tornare sotto Ferragosto. S’è riempito di ritmi e colori, ieri pomeriggio, il centro storico di Fermo, per i cento giorni al Palio.
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Una mezz’oretta di suoni e tradizioni ritrovate con le rappresentanze delle dieci contrade che, arrivate da diversi punti di piazza, hanno risvegliato la voglia di Palio.
La cerimonia
Occhi che brillano e silenzio. I tamburini si schierano al centro di piazza. Parte il ritmo unico. Tutti insieme, a suonare la stessa melodia. Poi tocca agli sbandieratori. Fiato sospeso quando le bandiere si levano in alto. Applausi quando tornano ferme nelle mani di chi le aveva lanciate. Un momento atteso, dopo la cancellazione della Cavalcata dell’anno scorso, con solo la sfilata in notturna in forma ridotta, a richiamare l’aria di Palio. Per quest’anno, l’auspicio è di tornare a reimmergersi per una decina di giorni nelle atmosfere medievali. Troppo presto per dire se sarà possibile. Il Comune prende tempo. Aspetta indicazioni nazionali. La città ci crede di poter tornare a vestire i colori delle dieci contrade.
Il commento
«Faremo quello che si potrà fare nel modo in cui si potrà fare. Ovviamente, l’auspicio è che le direttive ci consentano di fare il Palio e tutte le attività collaterali», fa sapere l’assessore alla Cavalcata, Mauro Torresi. Per adesso, all’aperto, alle manifestazioni possono partecipare massimo mille persone. Di media, la Cavalcata ne richiama sulle cinquemila. Ci sarà da decidere. Capire se il gioco vale la candela. Se oltre, alla corsa di Ferragosto, potranno tornare le altre manifestazioni, pure quelle tanto amate.
Il futuro
«Intanto siamo qui, per dire che ci siamo. Viviamo questo momento - rimarca ancora Torresi - sperando di poterci rivedere ad agosto. Adesso, è troppo presto per decidere il da farsi. Ma la voglia di fare è tanta».
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Corriere Adriatico