Pasticcio privacy sui buoni spesa: il nome di un richiedente diventa pubblico

Porto Sant'Elpidio, pasticcio privacy sui buoni spesa: il nome di un richiedente diventa pubblico
PORTO SAN ELPIDIO - La piattaforma del Comune di Porto Sant’Elpidio, come quella dell’Inps, fa il pastrocchio sulle richieste dei buoni spesa e le generalità di...

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PORTO SAN ELPIDIO - La piattaforma del Comune di Porto Sant’Elpidio, come quella dell’Inps, fa il pastrocchio sulle richieste dei buoni spesa e le generalità di un richiedente finiscono nelle mail di altri cittadini. Apriti cielo! Il sindaco Franchellucci (foto) corre subito ai ripari ma finisce comunque sulla graticola, in rete gli inferociti commenti dei cittadini.


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In un post su Facebook il primo cittadino chiarisce sull’errore, spiega che è stato immediatamente riparato: «a causa di un’errata configurazione del sistema di gestione delle richieste di supporto alla compilazione dei moduli online – fa sapere - è stata inoltrata automaticamente a tutti gli utenti registrati nella piattaforma la richiesta di aiuto di un residente. La configurazione è stata prontamente corretta ma è possibile che alcuni soggetti abbiano ricevuto per errore dati personali del mittente della richiesta di supporto».
 
Dati erroneamente divulgati dal Comune, che ha informato il malcapitato cittadino e informerà quanto prima il Garante per la Privacy.

«Attenzione – precisa il sindaco - coloro che hanno ricevuto dati personali che riguardano altri soggetti sono tenuti a distruggere immediatamente le informazioni al fine di non essere in alcun modo responsabili di diffusione dati non consentita». Non tutti capiscono cosa è successo con precisione, una donna domanda «cosa avrebbero combinato, ho letto ma non riesco a capire» e c’è chi le risponde così: «hanno mandato tutti i dati di coloro che hanno fatto richiesta di sostegno al Comune, mettendo in piazza le condizioni di difficoltà di tutti questi nostri concittadini e chiedendo poi maldestramente di distruggere tutto». Via social scorre il dibattito, c’è chi dice di aver ricevuto diverse mail con dati privati di più persone, chi invita a chiedere danni al Comune: «ci sono chiaramente gli estremi per una denuncia al garante della Privacy con conseguente richiesta di danni» rimarca un elpidiense. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico