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FERMO - Il Covid torna a uccidere nel Fermano. L’altro ieri, nell’ospedale di Civitanova, dov’era ricoverato, è morto un uomo di Porto San Giorgio. Aveva 71 anni e alcune patologie pregresse. Erano mesi che, nella nostra provincia, il Coronavirus non mieteva vittime.
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La morte dell’anziano sangiorgese è il segno di un’allarmante recrudescenza della pandemia. Preoccupati, i sindaci del Fermano pretestano per i ritardi con cui vengono informati dei contagi. I numeri forniti ogni giorno dall’Asur non tornano. Il conteggio dice una cosa, la situazione nei Comuni un’altra.
La questione
Il primo a sollevare la questione, l’altro ieri, era stato il sindaco di Porto San Giorgio. «La Regione non riesce ad aggiornare con tempestività i dati che invia ai sindaci.
La misura
Visto l’aumento dei cittadini in isolamento, il Comune di Porto San Giorgio, insieme alla Croce Azzurra e alla Protezione Civile, ha istituito un numero (346.7854600) dedicato alle richieste di assistenza per le persone in quarantena. I Comuni del Fermano si stanno anche attrezzando per andare incontro alle categorie sulle quali si è abbattuto il nuovo Dpcm. Com’era successo durante il lockdown, quello di Fermo, nei prossimi giorni, erogherà un bonus per piscine e palestre. Queste ultime e le società sportive cittadine, da qui al termine delle chiusure forzate, potranno utilizzare alcune aree verdi pubbliche attrezzate per lo svolgimento dell’attività motoria. Mentuccia, piattaforme del Tirassegno e di Santa Petronilla, via dei Mille, area verde di Casabianca e Salvanello le zone messe a disposizione. Il mese prossimo dovrebbero, invece, essere stanziati 150mila euro a supporto del settore della ristorazione. «Non potremo mai essere risolutivi – commenta le iniziative il sindaco Paolo Calcinaro –, ma ci teniamo a mettere del nostro in un momento come questo. Sperando in indennizzi veloci e concreti da parte dello Stato che su questo, ora, si gioca molto. Noi vogliamo continuare a fare la nostra parte. Credo sia giusto sentirsi comunità in questo momento e dare questi segni di vicinanza concreta».
Il sostegno
E con i lavoratori della ristorazione si schierano i sindaci del Fermano, che invitano a comprare nelle attività costrette dal nuovo decreto all’orario ridotto, se non addirittura chiuse, che, nelle prossime quattro settimane, vivranno di asporto e consegne a domicilio.
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Corriere Adriatico