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FERMO - Il Covid è entrato nella casa di riposo Sassatelli, dove si è sviluppato un focolaio con, finora, venti anziani contagiati. Due sono stati ricoverati al Murri. Degli altri, per ora tutti senza sintomi o con sintomi lievi, tredici sono stati trasferiti nelle Rsa di Campofilone e di Ripatransone.
«I cinque restanti – spiega il direttore di Distretto dell’Area vasta 4, Vittorio Scialè – sono stati isolati e saranno trasferiti nelle prossime ore, appena ci sarà disponibilità di posti letto nelle strutture dedicate, al momento sature». Sono risultati positivi anche diversi operatori che lavorano nella casa di riposo. I primi contagi sono stati scoperti l’altro ieri, quando alcuni anziani hanno cominciato a manifestare sintomi.
È, così, scattata la profilassi con il tamponamento, andato avanti ieri, di tutte le persone che gravitano attorno alla struttura. «Ieri mattina – prosegue Scialè – l’Uvi (Unità di valutazione integrata) dell’Area vasta 4 ha effettuato un sopralluogo.
La tendenza
Preoccupa, intanto, la risalita dei ricoveri al Murri, dove ieri i pazienti positivi erano 59 (28 in Malattie infettive, 23 in Medicina Covid, 7 in Terapia intensiva, 1 in Pronto soccorso). Negli ultimi giorni, infatti, è tornato a crescere il numero di malati bisognosi di cure ospedaliere. Una situazione che allerta non poco il presidio, che era ormai pronto – con il calo dei ricoveri dell’ultimo periodo – a riprendere le attività sospese o rallentate per la pandemia. Niente da fare, invece. L’attenzione resta ancora altissima e il Covid continua ad assorbire buona parte delle energie dell’ospedale. Ad allarmare sono soprattutto i ricoveri in Rianimazione. Scesi a tre a inizio dicembre, sono riaumentati con il passare dei giorni, fino ai sette di ieri.
I consigli
«È fondamentale non ammalarsi, soprattutto per i pazienti fragili. Il ventilatore permette solo di guadagnare tempo», spiega la primaria di Terapia intensiva, Luisanna Cola. Il rischio è che, se e quando arriverà la terza ondata, i posti dell’ospedale Murri siano ancora occupati dai pazienti della seconda. Il che metterebbe in grosse difficoltà l’ospedale e la possibilità, per gli operatori sanitari, di curare i malati. «Nel momento in cui si affaccia un’emergenza – prosegue Cola – bisogna rispondere. Di questa situazione soffrono tutti: chi ha questa patologia e chi altre e vuole, giustamente, risposte. Per questo, i pazienti fragili sono quelli verso i quali bisogna avere più attenzione».
Le cifre
Sale ancora la curva dei contagi. Ieri, nel Fermano, si sono registrati 68 nuovi casi. E aumenta il numero delle persone in quarantena. Ieri, tra casi e contatti, erano 1.266 (+67 rispetto a venerdì). Scendono, invece, i sintomatici che passano dai 248 di venerdì ai 237 di ieri (-11). Gli operatori sanitari in quarantena calano da 26 a 25 (-1). Dall’inizio della pandemia, nel Fermano, hanno contratto il Covid 3.936 persone. 12.280 quelle che, finora, sono state in quarantena.
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Corriere Adriatico