Fermo, gli operatori turistici frenano sul bonus vacanze: «I conti non tornano»

Fermo, gli operatori turistici frenano sul bonus vacanze: «I conti non tornano»
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FERMO - Bell’idea il bonus vacanze. Paghi meno, viaggi e aiuti il turismo nostrano in crisi. Peccato che non sia tutt’oro quello che riluce e che, alla fine, tolti i villaggi turistici, le strutture ricettive del Fermano che aderiranno all’iniziativa saranno davvero poche. Il rimborso sotto forma di credito d’imposta non esalta gli albergatori.




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«Già abbiamo problemi di fatturato e di liquidità, adesso dovremmo anche accettare questo. Mi sembra assurdo». A parlare è il presidente dell’Ataf Gianluca Vecchi. Il bonus vacanze del governo funziona così: si potrà richiedere dall’1 luglio al 31 dicembre per un massimo di 500 euro per nucleo famigliare. Spetta alle famiglie con Isee non superiore a 40mila euro. Quelle composte da tre o più persone riceveranno 500 euro, quelle di due 200, quelle di una 150.
 
I luoghi
I buoni si potranno spendere in alberghi, campeggi, villaggi vacanze, agriturismi e B&B di tutt’Italia. Il problema sarà trovare quelli che li accetteranno. «Sarebbe stato molto meglio – spiega Vecchi – dare tutto in detrazione al cliente, che avrebbe potuto scaricare la cifra quasi subito. Invece, non solo dovremmo perdere un guadagno immediato, ma anche verificare se il turista ha diritto allo sconto. In linea di principio, sarebbe di dire no, ma le difficoltà del momento, probabilmente, porteranno le strutture ad accettare almeno in parte». Al check-in, i clienti si presenteranno con un codice sul telefonino. Toccherà alla struttura controllare che sia tutto in tegola. Ma il problema maggiore, soprattutto per le piccole attività, resta il credito d’imposta. Il buono sarà infatti ripartito in un 20% di detrazioni sulla dichiarazione dei redditi dei vacanzieri e in un 80% di sconto immediato, a valere sulle strutture ricettive. Restano fuori dalla misura buona parte dei B&B. La norma prevede, infatti, che i buoni possano essere spesi solo nelle strutture con partita Iva. «Nella nostra associazione ce n’è solo una e si sta attivando, ma è molto complicato. Non so quanti, materialmente, riusciranno a usufruirne e quante strutture saranno disposte ad accettare questi buoni che vanno a penalizzare dal punto di vista della liquidità, quando sarebbero stati più opportuni i voucher», fa sapere Devis Alesi, presidente dell’Associazione B&B del Fermano. Discorso diverso per i villaggi vacanze che viaggiano su numeri più consistenti e che quest’estate scenderanno a patti col bonus. «Non aderire – spiega il presidente di Villaggi Marche, Daniele Gatti – significa tagliare fuori una fetta di mercato in una stagione complicata. Le richieste per adesso sono spasmodiche. Le stiamo accettando tutte con riserva. Quando arriveranno i clienti, vedremo se possono davvero usufruirne. Ma la vera manna dal cielo sono i bonus aziendali, che pagano in anticipo la vacanza dei dipendenti».
Il via

Da mercoledì prossimo via anche alle domande per il bonus vacanze della Regione: 50 euro a testa, a mo’ di rimborso spese, per i maggiorenni che trascorreranno almeno due notti in una provincia diversa da quella di residenza. Gli abitanti del Fermano possono, quindi, richiedere il contributo per passare qualche giorno di vacanza nelle strutture ricettive delle province di Ascoli Piceno, Macerata, Ancona e Pesaro e Urbino. Saranno valide le richieste anche di chi ha acquistato un soggiorno a partire dal 26 giugno. La domanda va presentata dal 1° luglio sulla piattaforma della Regione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico