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CAMPOFILONE - Ha spento 100 candeline Lilia Cossignani, nata a Campofilone il 23 settembre 1921. Una memoria vivente di un secolo di mutamenti straordinari. Nata tre anni dopo la fine della prima guerra mondiale e già donna durante la seconda, la centenaria vive in contrada Elisena e il suo mondo, la sua forza, i suoi punti di riferimento sono nella famiglia.
Incontrò l’uomo della vita, Donato Di Ruscio, sulla strada che la portava a scuola, e che lei, ragazzina, percorreva a piedi.
Specialista delle tagliatelle e del pollo arrosto con patate al forno, il suo piatto forte era il frustingo. Il gioco preferito la tombola con i parenti. Ancora oggi Lilia scalda il letto come faceva una volta, con il prete e la monaca (struttura in legno e pentola di coccio con la brace). Ha lavorato tanto in campagna ma è sempre riuscita a trovare il tempo per lavorare a maglia e fare l’uncinetto. A festeggiare le sue cento primavere c’erano le figlie con i mariti e i nipoti, la badante, il sindaco Gabriele Cannella e il parroco del paese don Osvaldo Riccobelli.
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