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FERMO - Calzaturieri fermani in Turchia per incontrare di persona i buyer russi. Aymod, in programma da mercoledì 31 marzo a sabato 3 aprile a Istanbul sarà anche una occasione per tornare ad una fiera in presenza, che per molti manca dal Micam di settembre 2020 e per altri da un anno.
La collettiva
La collettiva italiana con 14 imprese totali, di cui diverse fermane, è organizzata da Assocalzaturifici ed è legata all’esperienza vissuta lo scorso ottobre, iniziata con una disavventura e finita poi con una stretta di mano tra la delegazione marchigiana capeggiata da Annarita Pilotti e gli organizzatori del salone rappresentati da Abdul Sabur Endican, presidente di TASD l’Associazione Turca dei Produttori di Calzature. Tra i partecipanti della collettiva italiana 2021 anche Luca Guerrini, titolare dell’omonimo calzaturificio con sede a Montegranaro: «Le aspettative di questo viaggio sono comunque alte, visto che a ottobre 2020, nonostante le problematiche affrontate, alla fine l’esperienza era stata positiva. Partecipo ad Aymod per incontrare i clienti, in particolare quelli provenienti dall’area Csi ma anche qualche cliente russo che intende concludere l’ordine dopo l’Obuv.
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I dati
Lo scopo non è dunque quello di incontrare i buyer di casa ma quelli stranieri. L’export di scarpe fermane verso la Turchia è di appena 7 milioni di euro (dato del 2020), che comunque rappresenta il 15% dell’export complessiva di scarpe made in Italy. Un export in discesa quello della provincia di Fermo che nel 2019 era stato di 10 milioni del 2019 e nel 2019 di 19 milioni. «La Turchia è sì un grande produttore, ma costituisce anche un mercato dalle grandi potenzialità” dichiara Siro Badon, presidente Assocalzaturifici, associazione che ha organizzato la collettiva italiana a Istanbul. «La Turchia ha mantenuto aperti i propri confini agli ingressi per affari da e per alcuni mercati strategici come Russia, Paesi del Caucaso, Asia Centrale. La creazione di questi corridoi verdi rappresenta una soluzione interessante per tornare a incontrare la clientela con cui non è possibile interloquire in presenza in Italia o nei paesi d’origine» sottolinea Badon che, oltre a rimarcare l’importanza della Turchia nel mercato mondiale della calzatura, enfatizza come Assocalzaturifici ritenga “importante mantenere con Istanbul un rapporto costruttivo e di prospettiva per gli anni futuri. In questo momento più che mai dobbiamo sostenere il made in Italy, unico driver per la ripresa post pandemia». Terminata la trasferta turca, i calzaturieri saranno impegnati il 12 e 13 aprile per La Moda Italiana @ Kiev; poi dal 18 al 20 aprile Gallery Shoes & Fashion a Düsseldorf. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico