Andrey, Alessandra, quattro figli e un cane: famiglia in fuga dalla guerra trova rifugio in una casetta per i terremotati

Andrey, Alessandra, quattro figli e un cane: famiglia in fuga dalla guerra trova rifugio in una casetta per i terremotati
AMANDOLA - Sta crescendo l’arrivo nella zona montana di profughi ucraini scappati dalla guerra. Ieri è stata accolta un’intera famiglia di sei persone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

AMANDOLA - Sta crescendo l’arrivo nella zona montana di profughi ucraini scappati dalla guerra. Ieri è stata accolta un’intera famiglia di sei persone proveniente da Kharkov e scappata dopo i primi bombardamenti lasciando tutto: Andrey di 55 anni, proprietario di una concessionaria di auto poi distrutta dalle bombe, sua moglie Alessandra di 40, insegnante di yoga, e i figli Marina di 16 anni, Kristina 18, Ivanna 8, Stefan 4 e un cane.

 
La scelta
Sono stati i primi di queste zone a essere collocati nelle Sae, moduli abitativi che erano stati utilizzati per gli sfollati dal sisma. A Kharkov sono rimasti la madre di Alessandra e il padre di Andrey. Erano arrivati venerdì scorso, grazie al contatto con la sorella di lei abitante a Gerosa di Comunanza, dopo 12 giorni di viaggio in auto, con il freddo pungente, la paura e l’angoscia addosso, attraversando anche i campi mentre erano in corso i bombardamenti, fermandosi ogni tanto per riposare. Sempre con l’aiuto della parente in Italia e tramite la Caritas, hanno trovato collocazione ad Amandola, dopo aver espletato tutti i passaggi burocratici di registrazione e i controlli medici. Per ora, in attesa che si definiscano anche le modalità di sostentamento finanziario, la famiglia sarà aiutata dalla solidarietà dei cittadini e delle associazioni. Questa collocazione arriva dopo l’assenso della Dipartimento della Protezione civile nazionale a poter utilizzare i moduli abitativi predisposti per il sisma 2016. Una richiesta partita dai sindaci del territorio del cratere e portata avanti dalla Regione Marche.


L’impegno


«La Protezione civile nazionale – dice l’assessore regionale Guido Castelli – ha anche ricordato di monitorare e tenere distinte le spese derivanti dall’assistenza abitativa ai cittadini provenienti dall’Ucraina da quelle relative al “Sisma Centro Italia” mediante l’utilizzo delle contabilità speciali aperte per le due diverse finalità». Ad Amandola sono presenti anche altri 5 profughi ucraini, una signora con un figlio e un’altra con 2 figli, ospitati da 2 diverse famiglie.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico