Le api al servizio dell’ambiente: sentinelle della crisi climatica

Le api al servizio dell’ambiente: sentinelle della crisi climatica
Le api giocano un ruolo cruciale nella moderna agricoltura contribuendo alla produttività, alla diversità e alla sostenibilità degli ecosistemi agricoli. Il...

Continua a leggere con la Promo Speciale:

X
Offerta Speciale
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
2 €
4,99€
Per 12 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le api giocano un ruolo cruciale nella moderna agricoltura contribuendo alla produttività, alla diversità e alla sostenibilità degli ecosistemi agricoli. Il settore apistico marchigiano in base ai dati della Banca Dati Apicoltura dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale (2020) conta 3.123 apicoltori con un numero di alveari pari a 59.002 suddivisi in 5.593 apiari. La professoressa Sara Ruschioni del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche sottolinea che la gestione oculata delle api e la promozione di pratiche apistiche sostenibili portano a benefìci significativi per l'agricoltura e l'ambiente. La corretta gestione delle api non solo premia gli apicoltori, ma è fondamentale per la salute degli ecosistemi, per il mantenimento della biodiversità e per la sostenibilità delle attività agricole.

Non solo i prodotti dell'alveare hanno un significativo valore economico e culturale, ma le api svolgono anche un ruolo essenziale nell'impollinazione di numerose specie vegetali, incluse molteplici colture da frutto, ortaggi e specie di interesse floricolo. Senza le api la produzione agricola diminuirebbe drasticamente, con importanti ripercussioni sulla disponibilità alimentare. Di fondamentale importanza è anche il ruolo che le api ricoprono nella riproduzione di gran parte delle piante selvatiche, contribuendo così al mantenimento della biodiversità e, di conseguenza, alla stabilità degli ecosistemi. È bene evidenziare che la presenza di api non favorisce esclusivamente le piante, ma anche gli animali che da queste dipendono per motivi alimentari o di ambiente in cui vivere.

Sara Ruschioni evidenzia che oggi i rischi per le api sono molteplici e la loro sopravvivenza è minacciata. I principali fattori di rischio derivano da: esposizione ai pesticidi, perdita di habitat, cambiamenti climatici, inquinamento ambientale, inquinamento genetico, introduzione di specie aliene e aumento delle malattie e dei parassiti. Per affrontarli efficacemente è necessario adottare una serie di azioni su scala locale, nazionale e globale; in particolare servono misure di conservazione degli habitat, riduzione dell'uso di agrofarmaci dannosi, promozione della diversità delle piante nei paesaggi agricoli e urbani, e adozione di pratiche apistiche sostenibili.

Solo attraverso un impegno congiunto e coordinato per la salvaguardia dell’ambiente e per un’agricoltura sostenibile è possibile proteggere le api e garantire la loro sopravvivenza, preservandone così l'importante ruolo ecologico. Non solo le api “gestite” ma anche quelle “selvatiche” ricoprono un ruolo significativo nell'impollinazione, con caratteristiche e impatti differenti. Le api gestite sono oggi più numerose delle api selvatiche e forniscono un importante servizio di impollinazione mirato e controllato, contribuendo così ad aumentare la resa delle colture e la qualità delle produzioni. Gli apicoltori sono informati, preparati e alleati con gli agricoltori nell’offrire un supporto prezioso all’impollinazione posizionando gli alveari in modo strategico. Gli agricoltori collaborano mitigando l’impatto dei diversi rischi a cui le api sono esposte. Tuttavia è fondamentale non trascurare l'importanza delle popolazioni di api selvatiche. Queste, oltre a contribuire all'impollinazione di varie specie vegetali selvatiche e coltivate, costituiscono un serbatoio genetico cruciale per la sopravvivenza della specie stessa. Per questo, è essenziale adottare misure per proteggere e preservare anche gli habitat naturali in cui le api selvatiche si trovano, garantendo il mantenimento di un serbatoio di diversità genetica e, di conseguenza, la resilienza delle popolazioni di api nel territorio delle Marche.

Le api non possono risolvere direttamente la crisi climatica, ma possono sicuramente contribuire in diversi modi a mitigarne gli effetti e a promuovere la resilienza degli ecosistemi. Innanzitutto, il ruolo essenziale delle api nell'impollinazione di numerose piante può far sì che quest’ultime aumentino in termini numerici e di copertura vegetale, consentendo un maggiore assorbimento di carbonio atmosferico. In ambienti urbani, marginali o degradati, la presenza di api può favorire la vegetazione spontanea e questa può contribuire alla mitigazione delle onde di calore e a migliorare la qualità dell'aria.

Oggi le api sono importanti anche per sensibilizzare la popolazione sui problemi ambientali e per promuovere pratiche sostenibili e utili a mitigare gli effetti della crisi climatica. E’ fondamentale comprendere che è necessario attuare azioni su vasta scala, coordinate a livello globale. Iniziative per ridurre le emissioni di gas serra, proteggere gli ecosistemi naturali e promuovere pratiche agricole sostenibili sono essenziali per affrontare efficacemente questa crisi. Le api possono rappresentare un tassello importante in questo processo, ma è necessario un impegno congiunto e coordinato da parte di tutti per ottenere risultati significativi. 

 

* Docente Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica 
delle Marche

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico