Tra fragilità e potenzialità della famiglia moderna

Tra fragilità e potenzialità della famiglia moderna
«Vorrei che proprio questo fosse per voi la Chiesa! Un buon samaritano che si fa vicino a voi e vi aiuta a proseguire il vostro cammino e a fare ‘un passo in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Vorrei che proprio questo fosse per voi la Chiesa! Un buon samaritano che si fa vicino a voi e vi aiuta a proseguire il vostro cammino e a fare ‘un passo in più, anche se piccolo». Così Papa Francesco si rivolge alle famiglie di tutto il mondo all’apertura di un grande evento ecclesiale che è iniziato mercoledì scorso e oggi giunge al suo momento conclusivo. Si tratta del decimo Incontro mondiale delle famiglie, dal tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità”, che si svolge a Roma e, per la prima volta in una formula inedita, in ogni diocesi mondiale, nel sesto anniversario di Amoris Laetitia e a quattro anni da Gaudete et Exsultate. Tutto nasce nel 1994, proclamato “Anno Internazionale della Famiglia” dalle Nazioni Unite su impulso di Papa Giovanni Paolo II.

Da allora le famiglie vengono convocate periodicamente per incontrarsi in ogni parte del globo: Brasile, Filippine, Spagna, Messico, Italia, Stati Uniti e Irlanda… Nel nostro Paese, per l’edizione del 2022, molte diocesi si sono impegnate per coinvolgere i fedeli realizzando convegni, dibattiti, testimonianze e camminate. Ieri a Loreto tante famiglie della nostra regione si sono ritrovate insieme durante “Festa in piazza”, iniziativa organizzata dalla Conferenza episcopale marchigiana e dal santuario della Santa Casa. Sempre sabato il Papa ha officiato la Messa nel colonnato del Bernini, mentre oggi è il giorno dell’Angelus con il “Mandato alle famiglie”.

La famiglia, con le sue fragilità e potenzialità, continua a rappresentare il centro della riflessione della Chiesa. Gli sposi sono chiamati a essere i veri protagonisti della comunità ecclesiale portando il loro carisma in tutta la società e aiutando i sacerdoti e i religiosi nel loro ministero. In tal modo è possibile illuminare anche le periferie più buie, navigare tra le insidie di una società sempre più secolarizzata con un’azione di ascolto e accompagnamento realizzati nella più completa gratuità. La vera famiglia, formata da un uomo e una donna uniti dall’amore sponsale, aperti a trasmettere la vita e pronti all’accoglienza, riunisce in sé un insieme di funzioni che nessuna altra forma di relazione riesce a eguagliare. È in grado di rigenerarsi e perpetuarsi, di prendersi cura dei rapporti tra le generazioni e gli altri nuclei familiari. Fornisce ai coniugi riconoscimento nel consorzio umano, stabilità della propria unione e dà una base sicura ai figli garantendone uno sviluppo fisico, interiore e sociale armonici.

Gesù ha santificato questo stato di vita inserendolo nel mistero d’amore che lo unisce come redentore alla sua Chiesa. Il matrimonio, pur modificandosi nella forma e nei costumi a seconda dell’epoca e delle tradizioni locali, è sempre stato il riflesso più veritiero dei contenuti e dei valori di una società. Per tale motivo, la sua attuale crisi è in realtà la conseguenza della stanchezza e della decadenza di una civiltà profondamente egoista che antepone l’io al noi. Quando tutto si riduce al “qui e subito” diventa estremamente difficile costruire delle stabili fondamenta. Il pensiero debole dei nostri giorni sfocia nella creazione dei cosiddetti “legami liquidi”, privi di solidità e certezze, definiti dal sociologo Bauman “una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza”; l’amore liquido, quindi, è “un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame”.

La sfida e la testimonianza di chi si dice cattolico non solo a parole bensì con i fatti, è quella di mostrare la grande libertà che la relazione tra marito e moglie può generare: il desiderio di donarsi, fino a dare completamente sé stessi, desiderando la vita in ogni situazione. L’amore non è mai a scadenza e quel “per sempre” che si promette dinanzi a Dio e alla società è la grande speranza delle nuove generazioni. La famiglia, oggi più che mai, deve tornare a essere tra gli argomenti cardine della riflessione politica, culturale, e religiosa contemporanea perché è sempre più evidente che rappresenta la cellula base dell’intera collettività dove ci si educa al rispetto, alla stima reciproca e alla capacità di vivere insieme.

 

* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico