Il Sud è in ginocchio: «Un giovane su due non lavora». Pil pro capite giù del 10%

Il Sud è in ginocchio: «Un giovane su due non lavora». Pil pro capite giù del 10%
Lavoro, il Sud è in ginocchio e scatta il nuovo allarme Mezzogiorno: più di un giovane su due non lavora e negli ultimi dieci anni il Pil pro capite del Sud è...

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Lavoro, il Sud è in ginocchio e scatta il nuovo allarme Mezzogiorno: più di un giovane su due non lavora e negli ultimi dieci anni il Pil pro capite del Sud è sceso del 10%. A lanciare il monito sulla situazione drammatica del meridione sono Confindustria e Confcommercio in due studi separati illustrati oggi.


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Al Sud «la disoccupazione giovanile raggiunge il tasso record del 51,9%: in pratica, più di un giovane meridionale su due non lavora», spiega il rapporto 'Check-up Mezzogiorno' di luglio 2019, realizzato da Confindustria e Srm-Studi e ricerche per il Mezzogiorno (gruppo Intesa SanPaolo), secondo cui i disoccupati totali sono circa 1 milione e 500mila, mentre molti di più sono gli inattivi. Il tasso di attività si ferma al 54% e quello di occupazione al 43,4% con gli occupati che sono tornati sotto la soglia dei 6 milioni nel primo trimestre dell'anno. Inoltre negli ultimi dieci anni il Pil pro capite è calato del 10% a fronte dell'1,9% del Nord-Est, secondo lo studio di Confcommercio: 'Nord Italia verso l'Europa, Sud altrove'.

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«Un' economia ferma e senza una vera prospettiva di ripresa aggrava i problemi strutturali del Mezzogiorno, allontanandolo sempre più dal resto del Paese», ha detto il presidente Carlo Sangalli. Ed infatti nei primi mesi del 2019 il Sud vede «affievolire» la sua capacità di spinta, e i segnali di frenata, già ampiamente visibili a fine 2018, rischiano di diventare «veri e propri arretramenti», afferma il rapporto Check-up Mezzogiorno in cui si sottolinea che nel Sud «ha smesso di crescere il numero delle imprese: nei primi mesi del 2019 le imprese attive sono meno di 1 milione settecentomila». A pesare sull'economia del meridione è soprattutto l'inatteso stop dell'export nel primo trimestre, dopo la crescita del 2018 (+5,5%, per un valore complessivo delle merci esportate di circa 50 miliardi di euro). «Se vuoi vincere la partita della crescita, non puoi giocare con un uomo in meno, senza le risorse del Mezzogiorno», ha fatto notare Sangalli, illustrando lo studio di Confcommercio.

La questione temporale «è essenziale», perché nel Paese non c'è mai stata «sensibilità» su questo, ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, durante la presentazione del rapporto 'Check-up Mezzogiorno', evidenziando la necessità di «lavorare ad una road map, ad un cronoprogramma» per far decollare il Sud. Ed in quest'ottica servirebbe al Mezzogiorno e a tutto il Paese «una flat tax sul mondo del lavoro». Boccia ha infatti ricordato che «abbiamo un cuneo fiscale in cui la parte di tassazione e contribuzione incide dal 70 al 120%, ed è arrivato il momento di partire da quell'aspetto» e poi «aggiungere un piano di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro pubblico e privato».


Sul tema del cuneo fiscale si è espressa anche il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, durante la presentazione del rapporto di Confindustria. «Per il M5S la priorità nell'abbassare le tasse è il cuneo fiscale» perché «intervenendo sul cuneo si fa un salto per rendere competitive le imprese», ha sottolineato, annunciando poi che «sarà rifinanziato il credito d'imposta per il Sud, che ha dato un significativo risultato» ed è anche «allo studio una forma di decontribuzione per il Sud a favore delle imprese che vogliono assumere nel prossimo biennio». 
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Corriere Adriatico