Sciopero benzinai 13 e 14 maggio, distributori chiusi in autostrada per due giorni

Sciopero benzinai 13 e 14 maggio, distributori chiusi in autostrada per due giorni
Sciopero dei benzinai e distributori chiusi in autostrada il 13 e il 14 maggio: Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio in una nota sindacale congiunta diffusa al termine di una...

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Sciopero dei benzinai e distributori chiusi in autostrada il 13 e il 14 maggio: Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio in una nota sindacale congiunta diffusa al termine di una riunione hanno confermato lo sciopero di 48 ore delle Aree di Servizio della viabilità autostradale ed assimilabile, già fissato dalle ore 22.00 del prossimo 12 maggio, fino alla stessa ora del 14.


«Con una attività che per il suo carattere essenziale non ha potuto chiudere ed a cui non è stato neanche consentito di ridurre orari ed applicare turnazioni per contenere i costi e utilizzare almeno la cassa integrazione, le imprese di gestione, in particolare in autostrada, hanno continuato a garantire il servizio 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, malgrado oltre 2 mesi di vendite letteralmente crollate in media del 92%».

«In tali condizioni ed a costi inalterati - si legge nella nota - la liquidità è ormai da tempo prosciugata» e « il tavolo di crisi avviato dal Ministro Patuanelli è fermo ormai da un mese per il semplice fatto che -si dica apertamente o meno- che il Governo non ha forza ed autorità sufficienti per imporsi su società concessionarie autostradali che sono divise su tutto, tranne che sulla convinzione (incontrastata) di poter agire da »padroni« anziché, appunto, da concessionarie di un bene pubblico».

«Al Governo ed in particolare ai Ministri del Mit e del Mise, competenti per materia, la categoria chiede, quindi, non solo di poter essere messa finalmente nelle condizioni di beneficiare delle misure generali assunte in precedenza ed ora annunciate -cassa integrazione in deroga, finanziamenti a fondo perduto, bonus affitti e bollette, ecc.- ma anche di predisporre interventi mirati, riconvocando il tavolo di crisi e rispettando gli impegni già assunti, capaci di affrontare le condizioni peculiari a cui sono state e sono tuttora sottoposte le imprese di gestione». 
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Corriere Adriatico