Pernigotti: continua il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento

Pernigotti: continua il presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento
Dopo l'accordo trovato tra il Governo e il gruppo turco Toksoz sullo stabilimento di Novi Ligure, continua il presidio dei lavoratori. «Vogliamo tutto scritto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo l'accordo trovato tra il Governo e il gruppo turco Toksoz sullo stabilimento di Novi Ligure, continua il presidio dei lavoratori. «Vogliamo tutto scritto nero su bianco e vogliamo che sia indirizzato direttamente a noi», così uno dei portavoce dipendenti della Pernigotti Luca Patelli che chiede certezze sull'intesa con la proprietà turca che prevede di reindustrializzare e quindi non più di chiudere il sito produttivo di Novi Ligure. 


«Dal 6 novembre siamo qui, a difendere il nostro posto di lavoro. Speriamo di farcela», aggiunge dal presidio davanti allo storico stabilimento, dove i cento dipendenti hanno atteso la scorsa notte notizie dell'incontro tra il presidente del
Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio e Zafar Toksoz, che col fratello è il proprietario dell'azienda
dolciaria.

«Ci auguriamo che il Mise convochi il tavolo già la prossima settimana - afferma Tiziano Crocco della Uila Uil - Naturalmente la nostra battaglia prosegue, resa ancora più forte da questi primi risultati ottenuti, consapevoli che la strada da percorrere è ancora tanta. Sappiamo però, noi e i lavoratori, di avere tutta Novi con noi».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico