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Pensione di reversibilità, nel 2024 sono entrati in vigore nuovi limiti reddituali. Questo vuol dire che le soglie di reddito oltre le quali potrebbe verificarsi una decurtazione del trattamento vedranno delle modifiche rispetto ai limiti per il 2023. Gli scaglioni d’importo pensionistico saranno determinati sulla base del valore definitivo del minimo Inps 2023 che, come comunicato dall’istituto di previdenza, nella circolare 11/2023, è pari a 567,94 euro. Con la definizione del nuovo indice provvisorio, per il 2024 di rivalutazione dei trattamenti pensionistici, pari al 5,4 per cento, questo farà lievitare il minimo del prossimo anno a 598,61 euro.
I nuovi limiti
Considerando il trattamento minimo annuo di 598,61 euro, i limiti per il taglio sarebbero :
• Zero tagli per redditi entro il limite di 23.345,79 euro.
• 25% per redditi compresi tra 23.345,79 euro e 31.127,72 euro.
• 40% per redditi compresi tra 31.127,72 e 38.909,65 euro.
• 50% per redditi superiori a 38.909,65 euro.
Cumulo tra pensione di reversibilità e redditi
Secondo la Corte Costituzionale, in caso di cumulo con ulteriori redditi del beneficiario, la pensione di reversibilità non può essere tagliata di un importo superiore all’ammontare complessivo dei redditi aggiuntivi.
Cos'è la pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità è una forma di sostegno pensionistico destinata ai familiari superstiti di un pensionato o di un lavoratore deceduto. I limiti di reddito per poterne beneficiare spesso cambiano, perché l'importo della pensione di reversibilità è correlato alla situazione economica del superstite. Una condizione che può risultare particolarmente restrittiva. Questi limiti sono strettamente legati al trattamento minimo il quale viene rivalutato annualmente in base all’inflazione media registrata negli ultimi 12 mesi. Nel corso dell’anno passato, abbiamo assistito a un incremento senza precedenti dell’importo del trattamento minimo, a causa di un’inaspettata inflazione media dell’ 8,1%. Questo aumento ha determinato un conseguente innalzamento delle soglie reddituali per poter beneficiare della pensione di reversibilità al 100% della quota spettante.
I limiti
Come spiega il Sole 24 Ore, per gli iscritti alla previdenza pubblica (Inps-Inpdap), il coniuge superstite ha diritto al 60% della pensione goduta in vita dal titolare, mentre al figlio unico superstite, minore, studente o inabile spetta il 70%. Nel caso in cui ci siano figli e coniuge aventi diritto, a ciascun figlio spetta il 20%.Se invece il coniuge non ha diritto, a ciascun figlio spetta il 40%. Infine, genitori, fratelli e sorelle hanno diritto al 15% ciascuno. Ogni anno è necessario comunicare i redditi all’Inps. Si può farlo inviando il modello 730 o, in alternativa, il modello Red Inps. L’Inps ha comunicato l’avvio della campagna Red 2022 e della presentazione dei modelli ACC.AS/PS: il termine di presentazione è unico ed è stato fissato al 28 febbraio 2024.
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Corriere Adriatico