ANCONA - I prodotti tipici marchigiani? Tirano tantissimo, anche all'estero: ma come per tutti i prodotti alimentari "made in Italy" il rischio è quello della...
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Il vino resta il prodotto di punta con oltre 27 milioni di euro. Bene anche la pasta di grano duro (8,5 milioni di euro, +5,5%) e l’ortofrutta lavorato e conservato (12,7 milioni, +24%). Prodotti che si fanno sempre più conoscere dal pubblico estero grazie anche al turismo e alla cucina dei cuochi locali che ha accresciuto negli anni la sua qualità. Basti pensare alla Senigallia degli chef stellati Mauro Uliassi (che ha recentemente confermato la Terza Stella) e Moreno Cedroni (a due), in buona compagnia con le Stelle di Errico Recanati (una Stella per il suo Andreina a Loreto) e Stefano Ciotti (una Stella per il Nostrano, a Pesaro) ma anche delle tante menzioni della guida, diventa negli anni una Bibbia per i gourmet: ben 37 in tutta la regione. Una cucina che ha aggiunto alla qualità del prodotto genuino e a chilometro zero anche la professionalità nella preparazione. Proprio per questo Coldiretti Marche, da anni, organizza numerosi corsi di formazione per consolidare la figura dell’agrichef, il cuoco contadino con i suoi prodotti dal campo alla padella. Il miglior biglietto da visita del territorio e un presidio a difesa dell’originalità degli ingredienti mentre, nel mondo, assistiamo a falsi Made in Italy in quasi due piatti su tre, denuncia Coldiretti. “La settimana della cucina è una settimana di conoscenza da divulgare per rendere onore alla vera tradizione agricola e alimentare del nostro Paese – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - che nel mondo viene costantemente imitata sottraendo economia e occupazione alle nostre aziende di produzione e trasformazione. L'export del Made in Italy a tavola potrebbe triplicare se l'Italian sounding venisse contrastato e impedito ad ogni livello, italiano , europeo ed internazionale”. Proprio per identificare i veri ristoranti italiani e proteggerli dai fake e dall'utilizzo di prodotti tricolori tarocchi arriva la prima carta d’identità ideata da Coldiretti e Asacert, azienda di certificazione e ispezione con esperienza pluriennale e accreditamenti internazionali. Grazie a un apposito protocollo basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menù e della carta dei vini, sarà infatti possibile identificare i ristoranti – precisa Coldiretti - che sono davvero italiani e non solo di nome e di “facciata”, ovvero sul piano delle materie prime, dello staff e soprattutto della tradizione culinaria e della proposta enogastronomica. La certificazione “ITA 0039 | 100% ItalianTaste” è nata, infatti, dalla necessità di difendere, promuovere e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano, non solo a livello di prodotto ma anche sul piano della distribuzione enogastronomica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico