Jesi, seconda svalutazione delle azioni di Banca Marche

Jesi, seconda svalutazione delle azioni di Banca Marche
JESI - È attesa per la fine di aprile, con l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, una nuova svalutazione del valore della...

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JESI - È attesa per la fine di aprile, con l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, una nuova svalutazione del valore della partecipazione detenuta in Banca Marche.




Si tratta della seconda operazione in questo senso, dopo quella operata lo scorso anno quando le 137.369.354 azioni in portafoglio (il 10,78% del capitale sociale di BM) furono portate da 0,56 euro del bilancio 2012 agli attuali 0.43 euro. Orientate per la svalutazione delle azioni anche Fondazione Carima e Fondazione Caripesaro, che detengono ciascuna il 22,51% di BM, mentre Fano dovrebbe confermare il valore dello scorso anno.



Ritenendo che l'istituto di credito, attualmente commissariato da Bankitalia, abbia subito una perdita di valore di natura durevole, il presidente della Fondazione Carisj, Alfio Bassotti, ha confermato all'Ansa che sottoporrà all'organo di indirizzo del 28 aprile una "proposta di rettifica intermedia tra la svalutazione dello scorso anno (0,43 euro/azione) e il livello dell'ultima contrattazione del titolo prima della sospensione degli scambi (0,219 euro/azione)".



L'obiettivo - ha aggiunto - "è valutare le azioni ordinarie della conferitaria su un livello più vicino a quello registrato nel borsino delle negoziazioni al momento della messa in amministrazione straordinaria della banca, nell'ottobre 2013".



Su un valore, il valore contabile unitario, cioè, che potrebbe assestarsi intorno a 0,4 euro per azione. Lo scorso anno, l'ente jesino svalutò i titoli Bm per circa 17.900.000 euro, ma il suo patrimonio non ne fu intaccato in quanto compensato dall'utilizzo del fondo di riserva per la svalutazione del capitale, passato da 25 a 7 milioni di euro.



Nel frattempo, i conti non sono migliorati a causa delle mancate entrate dei dividendi della banca conferitaria, e del congelamento della cedola annua del prestito obbligazionario subordinato Upper Tier II emesso da Banca Marche nell'estate 2013 e sottoscritto da Fondazione Carisj per 15 milioni di euro e da Fondazione Pesaro per 5 milioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico