Inps, dallo Spid al Siisl la leva valoriale e hi -tech del servizio pubblico

L'Istituto di previdenza compie 125 anni e traccia quattro direttive strategiche per il futuro

Il principio della coesione è legato all’identità del nostro Paese e può diventare a tutti gli effetti un asset strategico in questo difficile contesto...

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Il principio della coesione è legato all’identità del nostro Paese e può diventare a tutti gli effetti un asset strategico in questo difficile contesto economico e geopolitico».

La vocazione sociale e unificante dell’Inps nelle parole di Micaela Gelera. Il commissario straordinario dell’Istituto ha dato il via alle celebrazioni per i 125 anni di vita dell’organismo spiegando che «se c’è una lezione che abbiamo appreso dal Covid è che l’approccio nei confronti dei servizi non può essere ragionieristico ma deve essere dettato da un profondo senso di responsabilità e di valore per gli uomini, per le donne e per le risorse che stiamo gestendo».

DOPPIO BINARIO

Una responsabilità, sottolineano i vertici dell’organismo previdenziale, che cerca di coniugare modernità e tradizione. «L’Inps – spiega il dg Vincenzo Caridi – non è solo l’Ente che eroga le pensioni ma è un pilastro del welfare e, a tutti gli effetti, uno dei protagonisti del processo di digitalizzazione del Paese, un poderoso abilitatore tecnologico. Basti pensare a quanto accaduto con Spid e oggi con la realizzazione della prima grande piattaforma interoperativa, il Siisl, che presto si trasformerà in un market place per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Fedeli alla nostra identità, accettiamo la sfida di leggere il cittadino non più come semplice utente o anche come protagonista del processo di coprogettazione ma ormai come artefice della co-creazione del valore pubblico, vera missione della Pa e in particolare del nostro Istituto». Dai giovani alle famiglie, dalle nuove tecnologie alla silver economy: sono quattro le direttive strategiche che ispirano l’Inps in marcia verso il futuro. A cominciare dal tema della Tecnologia e della innovazione. In questo campo, l’Ente affida un ruolo centrale alle piattaforme che servono a dialogare con i suoi interlocutori, nell’ottica dello sviluppo dell’outcome. E in particolare si punta a sviluppare le potenzialità dell’interoperabilità, in termini tecnologici, ma anche organizzativi e culturali. Famiglia, parità, sostegno al reddito e politiche di genere costituiscono il secondo pilastro delle azioni di Inps. L’Istituto punta a promuovere le iniziative per una piena e reale parità di genere tra uomini e donne, anche attraverso il sostegno alle famiglie.

PUNTI DI FORZA

Tra i punti di forza di questa strategia le nuove misure per l’inclusione sociale e lavorativa. E poi il tema delle pensioni e, in particolare, delle sfide necessarie a favorire l’invecchiamento attivo e sostenere l’autosufficienza. Si tratta, com’è evidente, di sforzi molto impegnativi, il cui successo non può prescindere dal coinvolgimento dei lavoratori dell’Inps. «Il mondo sta cambiando – avverte il capo delle risorse umane, Giuseppe Conte – Ogni 5-10 anni dobbiamo aggiornare le nostre competenze. Oggi Inps è un Ente digitalizzato, un ente all’avanguardia. Ma dobbiamo continuare a correre, se vogliamo stare al passo. Quest’anno abbiamo assunto circa 6 mila persone, partendo dall’esigenza di creare un’osmosi tra i più giovani e l’esperienza di chi già lavora in Inps. Se siamo qui da 125 anni è perché quello che ci caratterizza è la cultura del servizio. E i ragazzi oggi non vogliono solo un lavoro stabile che sia conciliabile con la vita privata. Vogliono svolgere un lavoro che abbia senso, che sia utile per la collettività. Noi vogliamo offrire una prospettiva diversa. Abbiamo bisogno di energia positiva da mettere al servizio del Paese». Una energia che può sprigionarsi anche grazie all’impulso offerto dal Pnrr. Un treno che l’Ente ha preso al volo. «Abbiamo 78 progetti finanziati in parte dal Pnrr, in parte dell’Inps – ricorda il direttore Entrate, Antonio Pone – e l’ambito delle Entrate fa registrare il maggior numero di progetti di innovazione, perché gestisce le informazioni attraverso la piattaforma Uniemens, e riceve informazioni su rapporti di lavoro e contribuzioni, preziose per l’erogazione delle prestazioni. Tutto questo rappresenta una delle più importanti basi per la costruzione dell’interoperabilità con altre amministrazioni e la creazione di piattaforme trasversali».

IL PIANO

Tra i progetti importanti della Direzione Entrate figura l’anticipo nella lavorazione del Durc che impatterà su tutte le aziende e gli intermediari. «Abbiamo addirittura anticipato la norma, diventata tale con la legge di Bilancio – fa notare ancora Pone – e realizzato dal punto di vista procedurale e informatico un meccanismo che avviserà le aziende che c’è un Durc in scadenza e quale sarebbe ad oggi la fotografia, invitando l’azienda o l’intermediario ad interagire con noi attraverso un database» In questo modo – conclude Pone – si possono correggere le anomalie e capire perché un Durc è negativo. Così anticipiamo di 30 giorni il momento di lavorazione del Durc e di interazione con aziende e intermediari». Frontiere raggiunte. Frontiere forse inimmaginabili quando l’Inps nasceva nel 1898 con il nome di Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai.

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Corriere Adriatico