Banche, sui mutui continua la flessione dei tassi d'interesse

Banche, sui mutui continua la flessione dei tassi d'interesse
MILANO - Qualcosa si muove nel settore creditizio italiano, anche se il peggioramento della raccolta bancaria e il record di sofferenze segnalano ancora tempo incerto per le...

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MILANO - Qualcosa si muove nel settore creditizio italiano, anche se il peggioramento della raccolta bancaria e il record di sofferenze segnalano ancora tempo incerto per le banche. Per quanto riguarda l'erogazione del credito, dall'ultimo rapporto mensile dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) emerge che a marzo il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha presentato una variazione annua di -0,9%, in miglioramento rispetto al -1,5% di e al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo degli impieghi. Pur negativo, il dato è il miglior risultato da maggio 2012. Anche i nuovi mutui per l'acquisto di immobili hanno conosciuto un vero e proprio boom:+42% nel trimestre dicembre 2014-febbraio 2015.




Da segnalare anche il proseguimento della discesa dei tassi d'interesse praticati dalle banche sui mutui. A marzo il tasso medio sulle nuove operazioni per l'acquisto di abitazioni si è attestato al 2,70% (era al 2,76% il mese precedente), segnando il valore più basso da ottobre 2010. Meno brillante il panorama delle banche. A marzo l'andamento della raccolta bancaria complessiva ha registrato una diminuzione di circa 24,3 miliardi rispetto a un anno prima, manifestando una variazione su base annua di -1,4%, in peggioramento rispetto al -1,2% di febbraio a causa della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine. I depositi, invece, sono aumentati di 43,8 miliardi rispetto all'anno precedente (+3,6% su base annua). Le sofferenze bancarie, infine, hanno toccato un nuovo record raggiungendo a febbraio quota 187,25 miliardi di euro, in aumento di 1,8 miliardi rispetto al mese precedente e di oltre 25 miliardi rispetto a febbraio 2014.



Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è salito al 9,8% a febbraio (era all'8,5% un anno prima e ben al 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16,5% per i piccoli operatori economici (14,4% a febbraio 2014), il 16,5% per le imprese (13,7% un anno prima) e il 7,1% per le famiglie (6,4% a febbraio 2014). In diminuzione invece le sofferenze nette che sono passate da 81,3 miliardi di gennaio a 79,3 miliardi di febbraio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,38% a febbraio dal 4,5% del mese precedente. (Teleborsa) Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico