Investimenti: terre rare, le mosse del Cile nella corsa al litio

Gli esperti convinti che il settore continuerà a un tasso di crescita esplosivo

Investimenti: terre rare, le mosse del Cile nella corsa al litio
C’è un settore, quello dell’estrazione di litio, che meriterà certamente i riflettori nei prossimi anni in vista dell’accelerazione nel processo di...

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C’è un settore, quello dell’estrazione di litio, che meriterà certamente i riflettori nei prossimi anni in vista dell’accelerazione nel processo di elettrificazione dei trasporti un po’ in tutto il mondo.

Ne è conferma la mossa appena fatta da un Paese come il Cile che già detiene il 25% del mercato mondiale della produzione di litio, ma teme lo scatto cinese e ambisce a quote ben più alte. Come? Attraverso il varo di una nuova normativa per l’industria del litio e la creazione di nuova società statale di estrazione di questo metallo che, ricordiamo, è indispensabile per la produzione di batterie. L’obiettivo è attirare capitali nella sua industria per espandere la produzione e garantire maggiori entrate fiscali. Ma la reazione iniziale in Borsa dei due colossi Sqm (Sociedad Química y Minera) e Albemarle, è stata piuttosto negativa: il mercato ha letto dietro la decisione del governo una volontà di nazionalizzazione dell’estrazione capace di ostacolare la crescita dei due colossi cileni. Un errore di valutazione, secondo gli esperti di Bg Saxo.

I MEDIA

«Sebbene i media abbiano descritto le nuove regole come una nazionalizzazione», spiegano gli analisti ottimisti sulla svolta, «è più probabile che si tratti di un nuovo modello ibrido con il coinvolgimento del governo ma anche del settore privato». Il tempo dirà se il mercato approva questa strategia. Ma è certo, aggiungono gli analisti, «che il nuovo quadro cileno comporterà una maggiore fornitura di litio entro la fine del decennio». Le prospettive sono, infatti, ancora forti. La domanda sarà guidata da quella di batterie agli ioni, alimentata dalla produzione di veicoli elettrici. Ma le previsioni sono «troppo basse» per gli esperti, convinti che il settore continuerà a un tasso di crescita esplosivo fino al 2030. Intanto la crescita delle consegne di veicoli elettrici è stata di circa il 52% su base annua nel quarto trimestre e, a giudicare dagli indicatori di più lungo periodo, la crescita rallenterà solo leggermente quest’anno. Va ricordato che il primo Paese estrattore di litio davanti al Cile è l’Australia, con una quota del 53%. Segue la Cina col 13% davanti all’Argentina (6%). Mentre i principali gruppi per capitalizzazione sono i due colossi cileni Albamarle (21 miliardi di dollari di capitalizzazione) e Sqm, seguiti dai cinesi Ganfeng Lithium e Tianqi Lithium, che da sola ha registrato un balzo delle vendite del 432%.

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Corriere Adriatico