Stabile il numero delle imprese nelle Marche, la Camera di Commercio: «Ma molte rischiano, serve liquidità»

Stabile il numero delle imprese nelle Marche, la Camera di Commercio: «Ma molte rischiano, serve liquidità»
ANCONA - Stabile, a marzo, il numero delle imprese nelle Marche, ma secondo il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini l'effetto drammatico del...

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ANCONA - Stabile, a marzo, il numero delle imprese nelle Marche, ma secondo il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini l'effetto drammatico del coronavirus si vedrà a breve: «Serve liquidità per le Pmi». Al termine del primo trimestre del 2020, le imprese registrate delle Marche sono 166.790, di queste ne risultano attive 145.474, come risulta dalla rilevazione trimestrale Movimprese, condotta da Infocamere-Unioncamere, sui dati dei Registri delle Imprese delle Camere di Commercio.


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"Come solitamente avviene in avvio d’anno - psiega la nota della camera di Commercio -, il primo trimestre fa rilevare un numero di iscrizioni inferiore a quello delle cessazioni (considerate al netto delle cancellazioni d’ufficio): nelle Marche nel periodo gennaio-marzo 2020 la rilevazione Movimprese conta 2.433 iscrizioni, a fronte delle quali le cessazioni nette sono 3.828. Il saldo tra i due flussi risulta quindi negativo per -1.395 unità, numero non molto dissimile da quello rilevato nel primo trimestre dello scorso anno. 

“I numeri fotografano una situazione negativa precedente alla crisi sanitaria: temo, purtroppo, che nei prossimi trimestri possano diventare impietosi se non si dovesse concretizzare immediatamente il flusso di liquidità verso le nostre Pmi, ossatura economica e sociale della nostra regione”. Così il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, secondo il quale “il prolungarsi dello stallo non solo fa perdere fatturato, ma temo che possa far crescere la possibilità che in troppe, soprattutto tra quelle con un rating di credito basso, debbano chiudere”. “Le risorse messe in campo dalla Regione Marche e della nostra Camera di Commercio sono importanti ma solo per la transizione – conclude il Presidente camerale -. Devono essere i governi europei a lavorare insieme per elaborare un piano straordinario per stabilizzazione la situazione economica, assicurando un’adeguata stabilità al sistema, unica condizione per mantenere le imprese a galla e salvaguardare l’occupazione” Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico