«Non solo non tassiamo le merendine ma riduciamo l'Iva su pasta e latte e altri beni di prima necessità per aiutare le famiglie. E sapete che c'è? Alla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A quanto si apprende, l'Iva non verrà aumentata su alcun prodotto - esclusi dunque anche quelli di lusso, vedi il tartufo - ma si darà la possibilità al contribuente di cumulare le spese - fino a 2.500 euro - godendo di un super bonus del 19%: un tesoretto che arriverà direttamente sul conto corrente nei primi giorni dell'anno nuovo. Tradotto in soldoni, si tratta di un massimo di 475 euro - vale a dire il 19% di 2.500 euro - di super bonus.
Soldi che verrebbero quindi restituiti in tasca a chi li aveva già spesi in beni acquistati con moneta elettronica in settori più a rischio di evasione fiscale.
Ma il nodo delle risorse non sembra sciolto: nel governo e nella maggioranza si tratterà fino al varo della Manovra, il 20 ottobre. Nel frattempo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, deve comporre il quadro della nota di aggiornamento al Def in un clima piuttosto teso. Eppure il premier Conte annuncia: «I 23 miliardi per evitare che salga l'Iva ci sono». Non solo: «Calerà l'aliquota su bollette dal 10 al 5% e quella su pane e latte, si avvierà il taglio delle tasse sul lavoro. Io non sono il mediatore tra M5s e Pd, sono il riformatore del Paese». Dall'Ue il governo ha ottenuto un tesoretto di flessibilità di oltre 10 miliardi, che consentono di portare il deficit al 2,2%. Gualtieri sarebbe per una linea della prudenza: non spingersi oltre. Ma fino all'ultimo i partiti sono in pressing per ottenere un decimale in più: salire al 2,3% darebbe infatti 1,8 miliardi.
riproduzione riservata ® Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico