I dip ex Ardo scrivono al Papa "Non c'è dignità senza lavoro"

La protesta dei lavoratori della ex Antonio Merloni
ASSISI - I lavoratori della ex Antonio Merloni in cassa integrazione, ora dipendenti Jp, hanno fatto pervenire al Papa oggi ad Assisi un loro messaggio sulla situazione difficile...

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ASSISI - I lavoratori della ex Antonio Merloni in cassa integrazione, ora dipendenti Jp, hanno fatto pervenire al Papa oggi ad Assisi un loro messaggio sulla situazione difficile degli stabilimenti umbri e marchigiani del gruppo. Nel messaggio si ricordano le "prospettive molto incerte" di oltre mille lavoratori, con un età media superiore ai 40 anni, "troppo giovani per poter andare in pensione e troppo anziani per le poche aziende che assumono", in una fascia appenninica a cavallo tra Umbria e Marche con 70 mila abitanti e "dove già abbiamo perso 3.000 posti di lavoro, dopo aver subito nel 1997 un terremoto durissimo dal quale ci siamo faticosamente rialzati". "Noi vogliamo reagire e costruire il futuro, che passa attraverso la dignità e il lavoro. Perchè come lei stesso ha sottolineato nel recente incontro in Sardegna, non c'è dignità senza lavoro", dicono i lavoratori ex Merloni al Pontefice, chiedendo, che "anche attraverso la sua sensibilità che venga data visibilità a questa nostra mobilitazione per il futuro".




La Fisac Cgil: iniziative insieme alla Fiom

La Fisac Cgil di Ancona “si adopererà per trovare occasioni di incontro con la Fiom ed individuare iniziative unitarie che vedano insieme i lavoratori metalmeccanici e i lavoratori bancari uniti dai medesimi obiettivi di lotta”. Lo afferma la segreteria provinciale Fisac Cgil, in un messaggio di solidarietà con i lavoratori della Jp Industries, la ex Antonio Merloni. Ieri, ricorda la Fisac, i dipendenti della Jp Industries hanno manifestato la loro “legittima rabbia contro le banche che, facendo ricorso contro l’acquisizione della ex Antonio Merloni gettano nella disperazione centinaia di famiglie che chiedono soltanto di vivere dignitosamente del loro lavoro”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico