MONTEBELLUNA - Per un versamento in difetto di soli 2 euro e 63 centesimi (316,67 anziché i 319,30 euro previsti per il bollo auto), si vede arrivare dopo circa tre anni...
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Un’autentica mazzata con tanto di versamento di bile per il titolare di una officina meccanica del basso montebellunese, visto che nel frattempo l'uomo ha ridotto di parecchio la propria attività.
«Quando mi è stata recapitata la raccomandata -spiega- sono caduto letteralmente dalle nuvole. Non riuscivo infatti a capire cosa fossero quei soldi che dovevo pagare. Ma siccome sono abituato a essere preciso e pignolo in tutto quello che faccio, sono andato a scartabellare tra le vecchie carte che ho a casa e, dopo una lunga ricerca, ho trovato il bollettino postale incriminato».
Che riportava una cifra diversa da quella trascritta per il pagamento, ma parliamo davvero di poca cosa, meno di 3 euro.
«È stata senz’altro una mia disattenzione. Si vede che invece di trascrivere la cifra esatta ho fatto un errore trascrivendo un importo del bollo leggermente inferiore».
Il bollo era relativo all'anno 2011.
«L'altro giorno, subito dopo Natale -continua il meccanico- mi è arrivata una raccomandata nella quale era scritto che dovevo versare 112,56 euro comprensivi di interessi residui e spese di notifica. Soltanto per aver sbagliato di pagare l'esatto ammontare della cifra adesso la "sanzione" è lievitata fino a 112 euro? Un'assurdità, tenendo conto che nella mia decennale attività non ho mai sbagliato il pagamento di una fattura o di un bollettino».
La sua conclusione è ovvia quanto amara: «È facile dire che la legge non ammette l'ignoranza e chi sbaglia deve pagare, ma a farlo a quanto pare sono sempre le persone oneste, che lavorano, sono rispettose della legge e si danno da fare».
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Corriere Adriatico