ROMA - Un party regale, molto chic, per una quarantina di invitati. Porcellane, fiandra, argenti, cristalli. Il menù studiato nel dettaglio a base di tartufo d'Alba, roba...
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Il tutto molto poco francescano, molto poco in linea con l'indirizzo di sobrietà richiesto da Papa Bergoglio alla curia, ma il cardinale Tarcisio Bertone anche stavolta voleva fare le cose in grande per festeggiare il suo 80esimo compleanno in compagnia di una ristretta cerchia di fedelissimi amici, cardinali e monsignori, suoi ex collaboratori.
Una tartufata per raccogliere attorno a sé le persone con le quali ha lavorato a lungo nella stanza dei bottoni. Nel piccolo Stato vaticano dove tutti si conoscono, la notizia del pranzo che Bertone stava organizzando per il 3 dicembre circolava da diversi giorni, suscitando qui e là qualche perplessità per la cornice sfarzosa della location: la casina Pio IV, nei giardini vaticani, l'antica residenza privata dei pontefici dove ha sede la Pontificia Accademia delle Scienze, un gioiello architettonico del XVI secolo decorata a stucchi.
Papa Bergoglio non figurava tra gli invitati. Si racconta che pur avendo ricevuto l'invito abbia preferito declinarlo per pranzare nella mensa di Santa Marta, come fa tutti i giorni. Questione di stile. Tra i commensali spiccava il cardinale Sodano, Decano del Collegio cardinalizio, al quale è spettato il compito di fare un piccolo discorso augurale, introduttivo. Bertone avrebbe voluto allestire la sua festa di compleanno non tanto nella Casina di Pio IV ma nel suo mega appartamento, fresco di ristrutturazione, nel quale si è trasferito da qualche giorno ma vi sarebbero ancora dei piccoli inconvenienti da risolvere legati al trasloco, piccoli lavoretti da fare. Insomma non era ancora perfetto, sicchè è avanzata l'idea di trasferire il pranzo nei giardini vaticani.
La nuova residenza è stata al centro di feroci polemiche non solo per il costo astronomico della ristrutturazione (a carico di Bertone) ma per l'ampia metratura. Un super attico di quasi 500 metri quadrati, frutto dell'accorpamento di due appartamenti cardinalizi situati in uno dei palazzi ottocenteschi vicini all'ingresso del Perugino. Praticamente a cinquanta metri dalla casa di Bergoglio, il pensionato di santa Marta. Nei mesi scorsi quando hanno mostrato a Papa Francesco l'ubicazione dell'appartamento di Bertone, si racconta che sorridendo abbia fatto capire che in fondo andava bene così, che non si sarebbe opposto, e che quel passaggio sarebbe servito per allontanarlo convenientemente dal Palazzo Apostolico. Il cardinale Parolin potrà finalmente trasferirsi nell'appartamento in dotazione al Segretario di Stato, nel Palazzo Apostolico. Finora viveva a Santa Marta in attesa che Bertone liberasse l'alloggio. Bertone bersagliato di critiche aveva tentato di difendersi fa scrivendo anche una lettera al settimanale diocesano di Ivrea per denunciare la «gogna mediatica» cui era sottoposto per via del suo tenore di vita.
«E' stato detto che il Papa si sarebbe infuriato con me per tanta opulenza.
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