«Fare le affermazioni che ho fatto io non significa esortare le persone ad essere irresponsabili. Le misure di distanziamento e lockdown sono servite per portarci...
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Zangrillo chiede di non essere strumentalizzando sottolineando però come il virus sia ancora con noi «e dobbiamo imparare a conviverci. Nessuno, nemmeno noi, ha mai potuto dimostrare che è modificato». L'evidenza clinica - spiega - «non solo nelle terapie intensive ma anche nei pronto soccorso, ci porta a dire che la manifestazione patologica è in via di netto affievolimento. Non c'è più un'evidenza clinica che debba preoccupare».
Il direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del San Raffaele di Milano dice la sua anche sull'eventuale seconda ondata del virus. «Chiunque si possa permettere di dire 'ci sarà una seconda ondata a ottobre o a dicembre' dice cose che non hanno senso da un punto di vista scientifico. È come dire 'a Milano a Sant'Ambrogio nevicherà'».
«Le evidenze - ha ribadito a 'L'aria che tira' su La7 dopo che in questi giorni si è infuocato il dibattito fra gli esperti - dicono che la cosa sta prendendo una piega positiva. Dobbiamo rimanere attenti ma prepararci anche a riprendere in mano il nostro futuro, anche da un punto di vista sanitario. Cerchiamo di prepararci, in modo che se il virus torna a settembre lo ammazziamo subito. Continuiamo gradualmente a riprendere in mano la nostra vita, facendo qualche piccolo sacrificio senza terrorizzare nessuno: se diciamo una verità dimostrata, gli italiani continueranno a seguirci». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico