Vigili del fuoco accerchiati a Capodanno: «In 5 contro 100, rubate le chiavi dell'autopompa»

Vigili del fuoco accerchiati a Capodanno: «In 5 contro 100, rubate le chiavi dell'autopompa»
MILANO - «Abbiamo dovuto fare uno sforzo di freddezza perché la rabbia era tanta. Ma non potevamo fare nulla perché eravamo cinque persone contro un centinaio....

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MILANO - «Abbiamo dovuto fare uno sforzo di freddezza perché la rabbia era tanta. Ma non potevamo fare nulla perché eravamo cinque persone contro un centinaio. Reagire non sarebbe servito». Il caposquadra dei vigili del fuoco Francesco Murdica racconta così i concitati momenti in cui lui e i suoi uomini, durante un intervento per spegnere un rogo la notte di Capodanno in via Gola a Milano, sono stati aggrediti da un gruppo di persone che ha anche rubato le chiavi dell'autopompa.


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«Senza chiavi ero come un poliziotto disarmato. È stato l'autista a dirmi che si era spento il mezzo. Non mi è mai successo in trent'anni di servizio che mi fossero sottratte le chiavi di un mezzo, di solito la gente ci vuole bene. Senza chiavi non si poteva fare nulla e nemmeno attivare l'acqua. Le forze dell'ordine sono arrivate dopo 15 minuti, possono sembrare pochi ma non lo sono» ha spiegato il caposquadra del distaccamento di via Darwin, dopo l'incontro con il viceministro dell'Interno, Matteo Mauri, al Comando provinciale. «Ci incitavano a reagire ma noi non siamo così: abbiamo impiegato quel tempo a cercare le chiavi anche sotto le vetture, mentre continuavano ad arrivare insulti e petardi. Quando è arrivata la polizia di Stato c'è stato un fuggi fuggi e abbiamo potuto spegnere le fiamme», ha concluso.

«Ferma condanna per il gesto indegno di aggressione ai Vigili del Fuoco di Milano intervenuti a Capodanno in via Gola per spegnere un incendio appiccato da un gruppo di teppisti e vicinanza e solidarietà ai colleghi coinvolti». La esprime Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, chiedendo che «si individuino i colpevoli ai quali auguriamo pene certe ed esemplari. Serve un segnale forte che funga anche da deterrente per il futuro». «Non è la prima volta che i vigili del fuoco vengono aggrediti, è già accaduto a Milano come in altre città - aggiunge -. Si tratta di fatti gravissimi. Chi aggredisce o ritarda l'azione di chiunque opera per la sicurezza e il soccorso pubblico compie un atto non solo contro gli stessi operatori, ma contro la sicurezza della popolazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico