È stato messo in salvo Abilash Tomy, il navigatore solitario indiano alla deriva sulla Thuriya, a duemila miglia marine dalle coste australiane. Il 39enne capitano di...
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Dopo ore di paura è stato salvato da un pattugliatore francese, la notizia è stata confermata dalla Marina militare indiana. Sicuramente un marinaio esperto: aveva già navigato per 10.500 miglia e si trovava in terza posizione sui diciotto concorrenti partiti dalle coste francesi quando, venerdì scorso, una tempesta particolarmente violenta, che si è addensata nell'Oceano indiano, ha spezzato l'albero maestro della sua barca, replica perfetta della Suhaili, il mitico dieci metri, con cui Robin Knox-Johnston vinse la prima edizione della gara, nel 1968.
Abilash, nato nel Kerala, nel 2013 è stato il primo indiano a partecipare alla competizione, navigando per 151 giorni con successo, e sopravvivendo a due violente tempeste; anche lo scorso venerdì è sopravvissuto ad un mostro che correva con 70 nodi di vento, e gli schiantava addosso muri di onde alte fino a 24 metri, ma ha riportato gravi ferite alla schiena, che non gli permettevano di muoversi dal pozzetto. Come se non bastasse il telefono era fuori uso, così è riuscito ad inviare solo un messaggio, in cui diceva di essere salvo ma gravemente ferito, e di non poter raggiungere il satellitare di emergenza, perché incapace di muoversi.
Mentre il mondo intero ha seguito col fiato sospeso la vicenda, è scattata la gara internazionale per soccorrerlo: ieri due aerei militari, uno indiano ed uno australiano hanno volato sopra la Thuriya, ma nessuno è riuscito a mettersi in contatto, fino a quando non è stato messo in salvo stamattina. Gli altri undici, dalla partenza ad oggi si sono già ritirati in sette, navigano più a nord, e per questo sono riusciti ad evitare il peggio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico