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«Siamo in piena emergenza, ma vedo ancora troppa improvvisazione. A un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza dico che se vogliamo battere questo virus non possiamo permetterci altri errori. Rischiamo di pagarli a caro prezzo». Sono le parole di Agostino Miozzo (foto, in basso), coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, al Corriere della Sera.
«Io partirei da quello che abbiamo fatto, ed è tanto. Siamo stati travolti da un tremendo tsunami che ha sconvolto sistemi e strutture spesso non preparati a vivere emergenze così devastanti.
La campagna vaccinale è in ritardo. «Più che ritardo vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione del territorio nell'affrontare la campagna vaccinale. Che cosa bisogna fare? «Usare la Protezione civile e i suoi volontari e con le sue migliaia di organizzazioni presenti in modo capillare sul territorio, che dovranno ovviamente interagire con il sistema sanitario territoriale, i militari, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza. Soltanto questo sistema ha le risorse e le capacità logistiche e sanitarie per affrontare una campagna di questa dimensione».
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Corriere Adriatico