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È disposto a trattare Zelensky. Non a capitolare, ha detto, ma a trattare sì. Su Donbass, Crimea, la capitale Kiev, anzi Kyiv e lo sbocco sul mare: Odessa. Quali sono gli scenari che apre questa trattativa? Riicordate quando abbiamo parlato di finlandizzazione dell'Ucraina? Non era ancora scoppiata la guerra ma i carri armati stavano già marciando verso Kiev. Era un'opzione che era balenata nei conciliaboli delle varie cancellerie europee.
In modo molto sintetico si tratta di prendere in considerazione che l'Ucraina diventi un Paese neutrale. Ora alla vigilia dell'incontro che si terrà domani (10 marzo 2022, ndr) tra le delegazioni ucraine e russe, spunta un nuovo modello, quello della neutralità permanente: l'Austria.
A evocare questo modello sono le opzioni messe in campo da Zelensky che si dice pronto a un confronto su Donbass, Crimea e ingresso nella Nato.
Su cosa è disposto a trattare Zelensky
«Sui territori temporaneamente occupati e le pseudo-repubbliche non riconosciute da nessuno tranne la Russia, possiamo trovare un compromesso su come vivranno questi territori», ha spiegato Zelensky in un'intervista all'americana Abc, a proposito delle regioni separatiste del Donbass e della Crimea. Ed ha fatto intendere che si può discutere anche sulla madre di tutte le questioni per Mosca, la rinuncia di Kiev alla Nato.
Il modello Austria
L'Austria fa parte dell'Unione Europea dal 1995 (lo stesso anno in cui entrano anche Svezia e Finlandia), non fa parte della Nato ma è un Paese associato alla'alleanza atlantica: c'è un ufficio di collegamento Nato a Vienna e l'Austria ha dato un contributo alla missione in Afghanistan. L'Austria è diventata neutrale al 26 ottobre 1955 con un atto costituzionale del parlamento in cui dichiara «la propria neutralità». Per assicurarla, si legge nella legge costituzionale, «l'Austria non aderirà a nessuna alleanza militare né permetterà l'installazione di basi militari straniere sul proprio territorio». Ascolta: La storia di Tamara, lettere dal fronte: le voci dai territori ucraini invasi dalla Russia
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Corriere Adriatico