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Il fronte di Kiev rischia di crollare sotto la pressione di una nuova offensiva russa, che potrebbe partire a fine maggio o inizio giugno. E le città ucraine a quel punto si troverebbero sguarnite in assenza di sistemi di difesa aerea. A lanciare l'allarme è Andry Yerma, capo di gabinetto Zelensky, in una lunga intervista a Politico. «Il problema per noi è il tempo: vorrei sottolineare che adesso è un momento critico per l'Ucraina. È molto importante che il pacchetto di aiuti venga approvato questo mese (dal Congresso degli Stati Uniti) perchè nel frattempo ci sta costando vite. Il duro colpo che l'Ucraina ha subito nelle ultime tre settimane fa parte della campagna russa in vista di una grande offensiva», ha detto Yermak.
Il fronte
Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c'è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. «Non c'è nulla che possa aiutare l'Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l'Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l'Occidente le ha in numero sufficiente», hanno detto le fonti.
A Bruxelles, dopo il Consiglio Europeo di guerra del mese scorso, si replica al quartier generale della Nato con una ministeriale Esteri che guarda al futuro e mette sul piatto una radicale trasformazione della gestione del conflitto.
Situazione critica
La carenza di munizioni e di missili per la contraerea è giudicata ormai «critica». «Sappiamo che gli ufficiali ucraini al fronte devono prendere decisioni difficili ogni giorno, razionando le munizioni, con la costante preoccupazione che finiscano», sottolinea un alto funzionario della Nato. «E come lo sappiamo noi, lo sanno i russi: è difficile combattere così un conflitto di attrito», aggiunge la fonte, precisando tuttavia che non vi sono segnali d'intelligence sulla capacità di Mosca di mettere a segno «operazioni significative» senza una nuova «massiccia mobilitazione». In Ucraina il sentiment è nettamente più fosco. «Non c'è nulla che ci possa aiutare in questo momento perché non ci sono tecnologie serie in grado di compensare la grande massa di truppe che la Russia probabilmente ci scaglierà contro», assicura a Politico un gruppo di ufficiali legati al comandante destituito Valery Zaluzhny. Quindi si torna al punto di partenza. L' Ucraina reggerà l'urto, in attesa di nuovi aiuti occidentali?
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