Tumore, tre diagnosi sbagliate prima della scoperta choc: «Mi hanno tagliato metà pene e mi resta un anno di vita»

Tumore alla prostata, tre diagnosi sbagliate prima della scoperta choc: «Mi hanno tagliato metà pene e ho un anno di vita»
Gavin Brooks ha avuto tre diagnosi errate prima di scoprire di avere il cancro. L'ex veterano dell'esercito britannico ha raccontato di avere un tumore ai genitali e...

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Gavin Brooks ha avuto tre diagnosi errate prima di scoprire di avere il cancro. L'ex veterano dell'esercito britannico ha raccontato di avere un tumore ai genitali e la chemioterapia non sta funzionando. Nonostante abbia subìto l'asportazione di metà pene nella speranza di rimuovere le cellule tumorali, secondo i medici gli resta un anno di vita.

Il racconto

 

Gavin Brooks è un ex ufficiale dell'esercito britannico. Si è fatto visitare dai medici militari tre volte nel 2021, dopo aver ravvisato un anello di pelle intorno al prepuzio e successivamente una lesione sulla punta del pene. Inizialmente il suo medico ha pensato potesse trattarsi di una verruca, una diagnosi che non convinceva il militare.

Un mese più tardi si è fatto visitare ancora, spiegando che non poteva trattarsi di quello, ma il medico ha insistito che si trattava di una verruca. Un altro specialista ha invece diagnosticato un'infezione, prescrivendo una crema lenitiva. Non avendo i risultati sperati, ha deciso di rivolgersi a una clinica specializzata, dove gli è stata fatta una biopsia e ha ricevuto la terribile notizia: tumore al pene.

 

 

L'intervento

 

L'ex militare ha subito cominciato la chemioterapia e lo scorso gennaio è andato sotto i ferri per rimuovere parte del pene. «Hanno sollevato il mio pene e l'hanno tagliato a metà. Poi hanno preso un innesto di pelle dalla mia gamba per ricostruire il glande, ma è piatto con un buco», ha detto.

Il suo tumore si era però già diffuso, così il suo calvario è andato avanti e adesso l'aspettativa di vita è di appena un anno. «Non posso camminare per lunghe distanze e ora uso una sedia a rotelle più di quanto cammino», ha detto. «Ho trascorso 24 anni nell'esercito e gran parte di quel tempo come istruttore di fitness. Ora devo restare seduto su una sedia a rotelle e guardare il mio bambino giocare a calcio», racconta. «Se mi fosse stata diagnosticato prima, forse mi sarebbe bastata una circoncisione che avrebbe potuto impedire il resto delle operazioni e la chemioterapia», ha chiosato. 

 

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Corriere Adriatico