Non è certo una malattia molto diffusa: il tumore al pene colpisce infatti solo un uomo su centomila. Ma le diagnosi sono spesso tardive, per colpa di una scarsa cultura...
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Tumore ovaio, chemio al posto della chirurgia: lo studio italiano che cambia tutto
Per limitare i pericoli, bisogna principalmente curare la pulizia: non è un caso se nei popoli che praticano la circoncisione, il rischio di tumori al pene sia molto basso. ‘Colpa’ del prepuzio, sotto il quale solco è facile si formino secrezioni. Inoltre è consigliato controllare i testicoli con quella che si può definire “autopalpazione”, per cogliere eventuali differenze nella forma o consistenza che potrebbero essere un segnale precoce di malattia.
Cancro al seno, niente chemio: «Sette volte su 10 si può evitare».
Altra norma consigliata è vaccinarsi - questo vale per gli adolescenti preferibilmente a 12 anni - contro l’HPV, il papilloma virus, principale responsabile del tumore all’utero nelle donne ma anche di altri tipi di tumore, ad esempio della bocca, dell’ano e proprio del pene. Il papilloma virus, che si trasmette con i rapporti sessuali, causa anche verruche e può ostacolare la fertilità. Ovviamente altra norma da seguire è il sesso sicuro: usare il preservativo previene proprio la trasmissione di eventuali malattie veneree, tra i quali proprio l’HPV. E infine, evitare il fumo.
È importante controllarsi spesso per non incappare in diagnosi tardive: se infatti il tumore viene scoperto in tempo, si può intervenire con chemioterapia e laser, ma nei casi più gravi si deve procedere all’asportazione dell’organo, misura da evitare a tutti i costi anche per il disagio psicologico che può portare nel paziente. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico