Allarme patenti false: si comprano su internet. Ecco come funziona

Allarme patenti false: si comprano su internet. Ecco come funziona
TREVISO - È allarme patenti false nel trevigiano. L'ultimo caso in ordine di tempo, riportato in questi giorni dalla stampa, ha visto un cittadino pakistano trovato...

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TREVISO - È allarme patenti false nel trevigiano. L'ultimo caso in ordine di tempo, riportato in questi giorni dalla stampa, ha visto un cittadino pakistano trovato alla guida con una patente falsa acquistata su internet. In questo senso, la Polizia Locale di Treviso è impegnata in una fitta serie di controlli di patenti e carte di circolazione falsificate - purtroppo all’ordine del giorno - grazie ad un team di agenti qualificati che operano al laboratorio analisi documentale presente nella sede di via Castello d'Amore. Ogni patente esibita al Comando per la decurtazione dei punti viene infatti attentamente vagliata e dall'inizio dell'anno il LAD ha verificato oltre 2600 patenti.


«Il controllo è affidato in modo particolare a due agenti che sono i tecnici del Laboratorio di Analisi Documentale», spiega il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo. «I due operatori, basandosi su alcuni elementi di sicurezza presenti sulle patenti, ne verificano l'autenticità e, mediante la consultazione di banche dati internazionali, verificano la validità delle patenti straniere dei cittadini che transitano a Treviso e che vengono fermati per i consueti controlli stradali».


Tra i casi risolti negli ultimi giorni quello di un cittadino italiano di 63 anni, residente a Due Carrare (PD), che, a seguito di revoca della sua patente italiana per gravi violazioni al codice stradale, si è subito rivolto alle autorità moldave per ottenere una nuova abilitazione di guida e continuare così a circolare in Italia, Stato dove tuttora risiede. Ciò non è sfuggito ai controlli della Polizia Locale di Treviso che gli ha elevato un verbale di oltre cinquemila euro per guida senza patente. «Un altro caso», prosegue Gallo, «ha visto un cittadino slovacco di Bratislava stabilitosi definitivamente in un altro stato europeo che, utilizzando uno stratagemma illecito, aveva ottenuto la conversione della sua patente italiana con un altro titolo di guida emesso dalla Slovacchia, ma mantenendo in mano entrambe le patenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico