Terremoto di magnitudo 4.0, panico a La Spezia e Carrara. «Avvertito da Genova a Livorno». Caos treni

Paura a La Spezia dopo la scossa
LA SPEZIA - Una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 16.37 a La Spezia. L'Ingv ha rilevato una magnitudo di 4.0. L'evento è stato superficiale...

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LA SPEZIA - Una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 16.37 a La Spezia. L'Ingv ha rilevato una magnitudo di 4.0. L'evento è stato superficiale (profondità di 9 km) e il sisma è stato chiaramente avvertito a Parma, in Versilia, a Livorno ed anche a Genova. Telefonate allarmate della popolazione ai vigili del fuoco. 

 
Panico a Carrara. Il terremoto è stato avvertito anche in tutta la provincia di Massa Carrara. Paura, molte chiamate ai vigili del fuoco, ma al momento non si segnalano danni. La gente si è riversata nelle strade soprattutto a Marina di Carrara.

Studenti in fuga. Gli studenti di una scuola superiore ancora impegnati nelle prove dell'esame di maturità a la Spezia si sono precipitati fuori dalle aule al momento della scossa. Stessa situazione nei centri commerciali della Spezia e di Santo Stefano Magra dove centinaia di clienti e addetti sono stati fatti allontanare a seguito della scossa che ha colpito la zona intorno alle 16.38. Lo riferiscono i Vigili del Fuoco della Spezia che stanno verificando alcune crepe e fessurazioni segnalate in alcuni edifici. Al momento, comunque, non risultano situazioni di pericolo o feriti.

Treni a singhiozzo. E' stata al momento interrotta per accertamenti tecnici la circolazione dei treni sulle linee La Spezia-arzana, La Spezia-Aulla e in Garfagnana. Predisposti bus sostitutivi.


Nessun danno. Al momento non sono segnalati danni per la scossa di terremoto registrata in provincia di La Spezia alle 16.37 con magnitudo 4.0 a 9 km di profondità. Lo segnala la Protezione civile.

Fuga da case e uffici. In città e nei paesi della zona molte persone sono scappate da case e uffici.


Area a basso rischio. L'area di La Spezia colpita dal terremoto è considerata nel suo complesso dai sismologi come una zona a pericolosità sismica moderata. Lo ha detto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alberto Michelini. È un'area nella quale non si sono registrati in passato terremoti molto forti. Il più violento, di magnitudo 6,5, è avvenuto nel 1920 qualche chilometro più a est, nella Garfagnana. Alla luce dei primi dati rilevati dall'Ingv «il grado scuotimento sembra essere stato tale da non provocare danni, ma dovrebbe essere stato avvertito bene dalla popolazione di La Spezia». Si ritiene che l'intensità percepita sia stata analoga a quella di un quinto grado della scala Mercalli, ossia la vecchia scala sismica basata sulla descrizione degli effetti dei terremoti. In questa scala il quinto grado corrisponde a una scossa piuttosto forte, avvertita anche da persone addormentate e con la caduta di oggetti. I sismologi sono al lavoro per ricostruire il meccanismo che ha generato il terremoto: «è una zona complessa», ha detto Michelini, perché entrano in gioco movimenti di tipo diverso. Per esempio, di solito in quest'area avvengono terremoti di tipo distensivo, come la maggior parte di quelli che avvengono nell'Appennino, secondo forze esercitate in senso perpendicolare. Il terremoto di oggi è stato generato da una faglia trascorrente, ossia generato da una struttura superficiale nella quale i due lembi della crosta terrestre scorrono l'uno contro l'altro sullo stesso piano.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico