Terremoto nella notte nella zona dell'Etna a Catania: crolli, danni e feriti. Sono state 11 le scosse di terremoto (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a...
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Nella frazione di Zafferana Etnea un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un'ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli 'ospitì: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.
LA ZONA ROSSA
Sono Fleri, frazione di Zafferana Etnea, Santa Venerina, Pennisi e Santa Maria La Stella i centri più colpiti dalla scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 3,19 di stanotte a nord di Catania, sul versante dell'Etna. A Fleri diversi edifici hanno riportato lesioni e gravi danni, due persone sono state estratte dalle macerie di una palazzina crollata e hanno riportato alcune ferite lievi.
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LE TESTIMONIANZE
«Siamo vivi per miracolo», ripete una famiglia di 4 persone - madre, padre e due figli minori - dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il sisma di magnitudo 4.8 nella notte a nord di Catania. Sono feriti in maniera lieve: escoriazioni e un pò di sangue. «Eravamo a letto - ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo». Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferena Etna.
Uscita obbligatoria allo svincolo di Acireale sull'autostrada A18 Catania-Messina per verifiche dopo il terremoto di questa notte che ha colpito l'area a nord della città etnea. La scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 3,19 di stanotte ha creato delle lesioni sull'asfalto nel tratto compreso tra Giarre e Acireale. Sono in corso delle verifiche sulla sicurezza e sulla stabilità del tratto attualmente chiuso al traffico. Sospesa per oltre 5 ore, dalle 3.20 e fino alle 8.50, la circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo. È stato attuato il protocollo di sicurezza in caso di sisma ed i tecnici di Rfi hanno effettuato un sopralluogo in particolare tra Taormina e Lentini e fra Bicocca e Caltanissetta. Tre treni regionali sono stati sostituti da autobus e due intercity hanno accumulato mezz'ora di ritardo. L'eruzione sull'Etna, ancora in piena attività, e l'intensa attività sismica sul vulcano al momento non hanno alcun impatto sull'attività dell'aeroporto internazionale di Catania, che è pienamente operativo.
L'ESPERTO: «NON SI ESCLUDONO ALTRE SCOSSE»
La zona dell'Etna orientale «è ad alta attività sismica. Perciò non si possono escludere altre scosse in tempi ravvicinati». È quanto afferma all'Adnkronos Carmelo Monaco, direttore del Dipartimento e professore di geofisica all'Università di Catania. «Siamo in presenta - spiega - di una tipica attività della zona in cui periodicamente movimenti tettonici ed eruzione dell'Etna si alimentano a vicenda». «Il tutto parte da un processo tettonico di apertura che richiama il magma la cui fuoruscita crea un disequilibrio nel sistema attivando la faglia e causando il sisma. In genere si tratta di terremoti molto superficiali che hanno la caratteristica di causare danni significativi se rapportati all'entità, ma in un raggio d'azione molto circoscritto». Nella zona, ricorda l'esperto, «sono molti i terremoti registrati negli anni passati e tutti con le stesse caratteristiche. Si tratta sempre di terremoti legati all'attività del vulcano. Una sorta di gioco tra attività vulcanica e tettonica». Fenomeni simili ci sono stati per esempio nel 1875, nel 1914, nel 1919, nel 1931, nel 1984 e da ultimo nel 2002 «quando il 29 ottobre in una giornata si registrarono 5 scosse di terremoto di magnitudo superiore a 4». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico