Bambina morta ad Amatrice, l'appello papà su Fb: «Ho perso la sua medaglietta, aiutatemi a trovarla»

Bambina morta ad Amatrice, l'appello papà su Fb: «Ho perso la sua medaglietta, aiutatemi a trovarla»
Una medaglietta con il volto della figlia Giulia disegnato in nero sul fondo di un cuore dorato nel restituirà a papà Fabio la sua bambina, ma quel ciondolo...

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Una medaglietta con il volto della figlia Giulia disegnato in nero sul fondo di un cuore dorato nel restituirà a papà Fabio la sua bambina, ma quel ciondolo rappresenta un legame con il suo "angioletto". E ora vuole ritrovarlo.


Il papà di Giulia Rinaldo, bambina morta durante il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016, quando aveva solo 8 anni, ha lanciato un appello su Facebook per ritrovare la medaglietta con il volto della figlia che ha perso, forse durante una visita al cimitero dove è sepolta la sua piccola.

Fabio Rinaldo, autotrasportatore romano di 48 anni, ha scritto sul suo profilo social: «Vi chiedo per favore oggi (4 maggio n.d.r.) ho perso la madaglietta di mia figlia Giulia. La indossavo da quando è diventata un angelo, prego chiunque l'abbia trovata di contattarmi e di condividere il post il più possibile». 



Il post, con la foto della medaglietta che riporta il volto della bambina, ha colpito al cuore gli utenti di Facebook, che in meno di un giorno lo hanno condiviso più di 26mila volte (mentre si scrive) e da ogni parte d'Italia per cercare di dare una carezza virtuale ad un padre addolorato.

Il ciondolo a forma di cuore potrebbe trovarsi nel luoghi visitati da papà Fabio nella mattinata di sabato: «Ho fatto tappa ad Amatrice Terme di Cotilia Riano prima porta cimitero dal mio angioletto», ha scritto l'uomo nel post sperando di riuscire a tornare in possesso di quell'oggetto per lui tanto prezioso. 
 


La storia di Giulia Rinaldo, travolta dalle macerie a Pescara del Tronto, commosse tutta l'Italia. La bambina con il suo corpo fece scudo alla sorellina Giorgia, di due anni più piccola, salvandole la vita. Per lei un vigile del fuoco scrisse una letera che fu depositata sulla bara il giorno dei funerali: «Ciao piccola, ho solo dato una mano a tirarti fuori da quella prigione di macerie. Scusa se siamo arrivati troppo tardi, purtroppo avevi già smesso di respirare ma voglio che tu sappia da lassù che abbiamo fatto tutto il possibile per tirarvi fuori di lì».
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Corriere Adriatico