Calcio, Finanza sequestra 8.5 milioni di beni a ex presidente Mezzaroma

Sequestro di beni per oltre 8,5 milioni di euro da parte della FInanza all'ex presidente della A.C. Siena, l'imprenditore romano Massimo Mezzaroma, in seguito alle...

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Sequestro di beni per oltre 8,5 milioni di euro da parte della FInanza all'ex presidente della A.C. Siena, l'imprenditore romano Massimo Mezzaroma, in seguito alle indagini concluse nei confronti della squadra di calcio senese, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Siena su indicazione della Procura della Repubblica di Siena. Tra le ipotesi di reato contestate, si legge in un comunicato delle Fiamme Gialle, figurano la bancarotta fraudolenta patrimoniale mediante distrazioni di denaro, la bancarotta fraudolenta mediante false comunicazioni sociali e la bancarotta fraudolenta per pagamenti preferenziali. Al Presidente della società ora in fallimento, sono stati contestati inoltre reati fiscali per dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed omessi versamenti di imposte, nonchè il reato di accesso abusivo al credito.

Le misure cautelari reali, prosegue la nota, sono state applicate alle disponibilità finanziarie rinvenute sui conti correnti, nella forma per equivalente, su immobili ubicati in Roma, e sulle quote di partecipazione da questi detenute su alcune società del Gruppo. Le indagini, ricostruisce la nota della Guardia di Finanza, sono state attivate a seguito della operazione di cessione del marchio "Ac Siena" ad una nuova società, con sede a Roma, creata appositamente per quell'operazione e di fatto mai operante.


La società acquirente, neocostituita, ha attinto «le disponibilità finanziarie per investimento dalla Banca Monte dei Paschi di Siena che a fronte della sola garanzia dello stesso marchio (sopravvalutato in 25 milioni di euro a fronte di un valore effettivo, stimato da perizia giurata, circa 4/5 milioni di euro) ha erogato alla nuova società un prestito di 22 milioni di euro». Nella ricostruzione degli inquirenti questa operazione è stata finalizzata a consentire alla società calcistica un finanziamento che altrimenti non avrebbe potuto ottenere, a causa del grave stato di dissesto economico in cui versava: il bilancio 2010-2011 riportava già perdite per oltre 20 milioni di euro.
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Corriere Adriatico