ROMA - Negli Stati Uniti «ogni anno si impiantano 20mila protesi peniene, in Italia siamo fermi a 350, perché resistente tra gli urologi la convinzione che i problemi sessuali...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad affermalo all'Adnkronos Salute è Gabriele Antonini, urologo-andrologo del dipartimento di Urologia U.Bracci dell'Umberto I-Sapienza Università di Roma, unico italiano invitato al IV World Congress of Medical Sexology in corso a Miami (Usa).
«I farmaci possono compensare una disfunzione erettile minima - prosegue Antonini - ma se si ha il diabete o si è subito un intervento di chirurgia pelvica si avrà questo tipo di problema nel 90% dei casi. E un impianto di protesi al pene può ridare un vita sessuale completa».
Da alcune ricerche presentati al congresso mondiale di Miami, che unisce la sessuologia e l'urologia, è emerso «come stiano cambiando anche i gusti 'sotto le lenzuolà delle donne, la preferenza quando parliamo di dimensioni dell'organo sessuale maschile non va più sulla lunghezza ma sulla larghezza».
Un dato che si scontra spesso con i tabù e i pregiudizi degli uomini, soprattutto di chi vive con grande sofferenza psicologica un disturbo della sfera sessuale. Un focus del congresso è stato dedicato anche al 'Viagra rosà (il flibanserin) la prima pillola per riaccendere il desiderio sessuale nelle donne approvato dalla Fda in Usa.
«Se ne parla molto anche in Italia - avverte il chirurgo - ma va ricordato che non funziona come la 'pillola blù degli uomini, deve essere preso quasi come un farmaco cronico per avere degli effetti sulla libido femminile».
Corriere Adriatico