LOS ANGELES - Non solo i movimenti lgbt, ma anche i cittadini comuni si sono mobilitati contro una legge scritta per aggravare le violenze contro gli animali ma che di fatto...
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È quello che sta accadendo in questi giorni in Michigan, che insieme ad altri undici Stati Usa non si è ancora adeguato ad una sentenza della Corte Suprema che nel 2003 dichiarò incostituzionali i divieti sulla sodomia. Prima di quel verdetto, i cosiddetti 'Sodomy bans' avrebbero potuto rendere illegali le pratiche del sesso orale o anale. Nello stato peninsulare, dove un complesso sistema di leggi volte a tutelare gli animali è appena stato approvato con una maggioranza schiacciante in Senato, questo rischio sembra decisamente reale.
A spiegare la vicenda è l'edizione originale dell'Huffington Post. Il repubblicano Rick Jones ha infatti preteso e ottenuto un emendamento alle nuove leggi che aggiornerebbe così la definizione di sodomia a cui dovrebbero riferirsi le già esistenti norme mai abolite nonostante il parere della Corte Suprema: «Va considerata punibile ogni condotta contro natura nei confronti di qualsiasi essere umano o di un animale». Il senatore però non vuole saperne di fare passi indietro: «Nessuno vuole toccare la terminologia, l'unico modo per rimuovere quei particolari è accorparli ad altre leggi considerate incostituzionali per lo Stato del Michigan e votarne l'abolizione in massa. Non ho la minima intenzione di rivedere dall'inizio una legge per i cani che tutti vogliono, e neanche gli altri senatori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico