Scontrini pazzi, ristoratore fa pagare il cartone della pizza (non terminata) da portare a casa

In un ristorante, un bambino non aveva terminato la sua pizza, ma quando chiede di poterla portare a casa gli fanno pagare il cartone

Ristorante fa pagare il cartone della pizza non finita da portare a casa
  Un bambino al ristorante. Una pizza ordinata ma non terminata. Quindi una richiesta, a fine pasto, che ormai è consuetudine...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 

Un bambino al ristorante. Una pizza ordinata ma non terminata. Quindi una richiesta, a fine pasto, che ormai è consuetudine dappertutto. «Mi potrebbe mettere via quello che resta? Lo portiamo a casa». Risposta ovviamente positiva da parte del cameriere. Ma con la sorpresa finale. Sì, perché quando al tavolo è arrivato lo scontrino, i clienti che erano andati a cena si sono trovati il sovrapprezzo. Una cifra modica, nulla di cui spaventarsi: trenta centesimi. La voce? Il cartone utilizzato per mettere “in salvo” la pizza rimasta sul piatto del bimbo. E sui social è scoppiata in un attimo una polemica furiosa, con due fazioni ben delineate: chi attacca i ristoratori e chi li difende. 

 

 

COS’È SUCCESSO

 

L’episodio è successo al ristorante Adriatico di Villotta di Chions, un noto locale non lontano dal confine tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. A rendere noto l’accaduto è stata una cliente, che ha messo in rete anche lo scontrino. La voce che si legge nel documento rilasciato dal ristorante dopo il pagamento è chiara: «Box pizza». La scelta è altrettanto lampante: chi vuole portarsi a casa una pietanza non del tutto consumata deve pagare. Poco, ma è un segnale. Solo a me fa tanta miseria? - attacca la cliente che si è sfogata sui social network -. Sinceramente o è la prima volta che guardo lo scontrino o è la prima volta che mi mettono in conto il box al ristorante». 

IL CONTESTO

 

Il clima è quello dei rincari continui, che non colpiscono solamente le famiglie ma anche il settore della ristorazione. Dopo la pandemia, che ha costretto alla chiusura prolungata i locali pubblici, è arrivata la mazzata dei costi energetici e dell’impennata delle materie prime. In poche parole, tutti devono fare i conti con quello che si ha a disposizione. E la coperta è sempre più corta. In molti bar, ad esempio, è aumentato il costo del semplice caffè al banco, ma ci sono esercizi commerciali che fanno pagare di più la tazzina dopo un certo orario. Insomma, si viaggia a macchia di leopardo. 

LA SPIEGAZIONE

Come detto, si sono formate due fazioni: chi giudica la scelta del ristorante in modo negativo e chi invece la giustifica. A provare a spiegarla in modo razionale è invece uno dei soci del ristorante, che fa parte anche del vertice del Lido di Pordenone. «Nel nostro settore - è l’opinione di Davide Manga - tutto ha un suo costo. Siamo perfettamente consapevoli che anche le famiglie sono quotidianamente alle prese con il rincaro di tutti i prodotti, ma nella stessa situazione ci siamo anche noi. Nel settore della ristorazione - prosegue il socio del locale di Villotta di Chions - siamo di fronte a un raddoppio generalizzato dei costi. In questo contesto, gli aumenti hanno toccato anche l’alluminio e la carta-cartone. Si fa pagare ad esempio anche il taglio di una torta portata da casa da parte del cliente. Questo sempre perché io devo pagare il personale».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico