Con le vacanze e le giornate in spiaggia, o nei parchi, il pericolo è dietro l’angolo: parliamo delle fastidiose schegge e spine che ci ritroviamo nelle dita delle...
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Lo spiega, sulle colonne del Corriere della Sera, Stefano Ottolini, medico d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Humanitas di Milano: la prima cosa, per Ottolini, è «lavare bene la parte con acqua fresca, poi asciugare e disinfettare per evitare che l’oggetto causi un’infezione». Successivamente, estrarre il corpo estraneo: «Se la spina o scheggia presenta una parte esterna, l’ideale è utilizzare normali pinzette da trucco, lavate e disinfettate. Può fare un po’ male, ma solo per pochi secondi».
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Durante l’operazione la scheggia o la spina potrebbero però spezzarsi: «In quel caso meglio munirsi di un ago disinfettato con alcol o acqua ossigenata - continua il medico - e creare uno spazio che consenta di estrarre l’ultimo pezzo rimasto sotto la pelle. Dopo aver disinfettato, coprire con un cerotto e aspettare due giorni». Ci si può aiutare anche con un metodo naturale, una pomata di ittiolo, ideale per medicare queste piccole infezioni: «Basta applicarla e coprire il punto con una garza per 12 ore: quando si toglierà la garza, si avrà la sorpresa di trovare la scheggia espulsa». ma solo nel caso la scheggia sia in superficie e non troppo in profondità.
Ma le schegge, ad esempio da una vecchia panchina, possono anche conficcarsi in altre parti del corpo, come le gambe: in tal caso l’operazione è più complicata. «Si può procedere sempre con una pinzetta, oppure portare pazienza e aspettare che le cellule della pelle si rinnovino: dopo massimo 10 giorni la pelle espellerà da sola la scheggia», spiega ancora Ottolini. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico