La pistola nascosta spara durante la risonanza magnetica: morto avvocato

Aveva accompagnato la madre a un controllo di routine

La pistola nascosta spara durante la risonanza magnetica: morto avvocato
  La sua passione per le armi l'ha ucciso. Un avvocato è morto dopo che è stato colpito accidentalmente dalla sua...

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La sua passione per le armi l'ha ucciso. Un avvocato è morto dopo che è stato colpito accidentalmente dalla sua stessa pistola che non aveva tolto prima di entrare nella sala della risonanza magnetica dell'ospedale. Il legale si chiamava Leandro Mathias de Novaes e aveva portato sua madre a fare una scansione al Laboratorio Cura di San Paolo, in Brasile, il 16 gennaio.

 

 

Avvocato muore durante la risonanza magnetica, cosa è successo

 

Come è avvenuto l'incidente? Il campo magnetico dello scanner ha portato via la pistola dalla cintura indossata dal legale. L'arma a quel punto è caduta e poi ha sparato allo stomaco del'uomo. Che è morto tre settimane dopo per le ferite riportate, dopo aver combattuto per la vita all'ospedale São Luiz Morumbi.

Chi è la vittima

L'avvocato Leandro Mathias de Novaes, di 40 anni, amava le armi. E sui social, dov'era molto seguito, aveva condiviso spesso contenuti del genere con i suoi 12.000 follower su TikTok e Instagram. Un aspetto però, quest'ultimo, per cui era anche contestato.

 

Il cordoglio dell'Ordine degli Avvocati

Un portavoce dell'Ordine degli Avvocati del Brasile a Cotia, San Paolo, ha dichiarato: “È con profondo rammarico che OAB Cotia comunica a tutti i colleghi avvocati l'inaspettata perdita del nostro caro amico e avvocato Dr Leandro Mathias de Novaes. Siamo dispiaciuti per la perdita e siamo solidali con la sua famiglia in questo momento di dolore”.

 

 

La risposta dell'ospedale

Non ha tardato a difendersi l'ospedale. Un portavoce del Laboratorio Cura ha dichiarato: “Ci teniamo a sottolineare che tutti i protocolli antinfortunistici sono stati seguiti dal team, come è consuetudine in tutte le unità. Sia il paziente che il suo accompagnatore sono stati opportunamente istruiti sulle modalità di accesso alla sala visite e avvertiti della rimozione di qualsiasi oggetto metallico”.

 

Il modulo firmato

Il laboratorio ha anche affermato che sia Leandro che sua madre hanno firmato un modulo riguardante i protocolli, ma la vittima avrebbe omesso di menzionare la sua arma da fuoco ed è entrato nella sala d'esame con essa "per sua stessa decisione". La polizia ha confermato che l'arma era registrata e che l'avvocato aveva una licenza valida.

 

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Corriere Adriatico